Pinera eletto presidente, anche il Cile svolta a destra

18 dicembre 2017

Sebastian Pinera è stato eletto presidente del Cile. La percentuale ottenuta dal candidato conservatore e’ poco più del 55% a fronte del 45% circa del candidato delle sinistre Alejandro Guillier. Pinera, che gia’ ha guidato il paese latinoamericano tra il 2010 ed il 2014, ricevera’ ufficialmente l’incarico l’11 marzo prossimo dalle mani di Michelle Bachelet, la donna di cui prese il posto anche sette anni fa. Dunque, pure il Cile svolta a destra, segnando l’ennesima sconfitta dei governi di centrosinistra in America Latina. Solo dieci anni fa, infatti, Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Cuba, Ecuador, Honduras, Nicaragua, Uruguay e Venezuela erano tutti governati dal centrosinistra. Poi le svolte elettorali in Argentina, Brasile e Paraguay, con la ‘rivoluzione bolivariana’ in Venezuela duramente sotto pressione e bollata dalla comunità internazionale sul baratro di una dittatura. Ieri, sono stati chiamati alle urne 13,4 milioni di cileni per scegliere il loro nuovo presidente nel ballottaggio che segue al primo turno del 19 novembre. Nel primo turno Pinera, che era dato per favorito, si è attestato sotto il 37% atteso, mentre Guillier, senatore, aveva il sostegno di sei partiti, e lo scorso aprile aveva vinto le primarie socialiste battendo l’ex presidente Ricardo Lagos.

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Nel primo turno, l’ex giornalista, aveva ottenuto il 22,7% e aveva la strada un po’ più in salita, perché contro di lui giocavano i dati dell’economia in ristagno negli ultimi quattro anni di presidenza Bachelet. Gli osservatori ritenevano che il ballottaggio non sarebbe stato una passeggiata, anzi un serrato testa e testa, parlando addirittura di “esito tra i più incerti del secolo”. Nel corso della campagna elettorale Pinera ha promesso che avrebbe messo mano alle riforme del presidente uscente, la socialista Michelle Bachelet, finita nel 2015 in uno scandalo che ha coinvolto la nuora. Pinera, che ha una fortuna secondo Forbes di 2,7 miliardi di dollari, ha promosso la sua candidatura sottolineando di essere il più esperto nella gestione e guida dell’economia del Paese. “Non sto promettendo il paradiso in terra, ma prometto che il Cile crescerà in maniera decisa”, aveva dichiarato nel corso della campagna elettorale.

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