L’esame del decreto Mps arriva al Senato, si riprenderà con il ‘caso Poletti’. Numeri a rischio

L’esame del decreto Mps arriva al Senato, si riprenderà con il ‘caso Poletti’. Numeri a rischio
3 gennaio 2017

Fari puntati sul Senato alla ripresa dei lavori parlamentari. L’esame del decreto Mps e’ passato proprio a palazzo Madama. Le opposizioni attaccano: “La posizione del governo non puo’ che assumere risvolti politici”, dice Brunetta. “E’ facile immaginare che dietro questa scelta – afferma il capogruppo di FI alla Camera – si nasconda o la volonta’ di forzare la propria maggioranza o, ancora peggio, quella di cercare l’incidente di percorso”. I numeri al Senato sul dl in realta’ non dovrebbero essere a rischio, visto che Forza Italia gia’ prima di Natale ha dato il suo ok al salvataggio della banca. Ma la maggioranza si misurera’ proprio su questo provvedimento, con Zanetti che lega il sostegno di Scelta civica e di Ala alla necessita’ di avere una commissione d’inchiesta.

CASO POLETTI Dove invece i numeri sono piu’ ballerini e’ sul caso Poletti. Il primo punto all’ordine del giorno della prima seduta di palazzo Madama e’ proprio l’informativa del ministro del Lavoro sulle sue dichiarazioni in merito ai giovani italiani all’estero. Al Senato si discutera’ della mozione di sfiducia firmata dai senatori di Sinistra italiana, del M5s, della Lega e di alcuni iscritti del Gruppo misto. Senza citare le polemiche legate al ministro il Capo dello Stato Mattarella nel suo discorso di fine anno si e’ schierato con i giovani che varcano le frontiere per cercare il proprio futuro e anche il premier Gentiloni nella conferenza stampa non ha nascosto che si sarebbe aspettato maggior cautela. Ecco perche’ all’interno del governo non tutti mettono la mano sul fuoco sul destino di Poletti.

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VICEPRESIDENZA Nel Pd c’e’ chi non esclude che il ministro possa decidere anche un passo indietro ma il responsabile del Lavoro nei giorni scorsi ha escluso questa eventualita’. In ogni caso i numeri sono a rischio, considerando che pure la minoranza dem ha preso le distanze e che il sostegno di Ala e di Scelta civica potrebbe venire a mancare. Anche l’esecutivo potrebbe non fare le barricate a difesa del ministro. C’e’ chi azzarda una mano tesa da parte di FI, ma il senatore Lucio Malan lo esclude: “Non vedo perche’ il mio partito debba muoversi su questa linea”. Al Senato nei prossimi giorni si aprira’ anche il tema della vicepresidenza di palazzo Madama e sopratutto della presidenza della Commissione Affari costituzionali. Commissione in cui siedono tre rappresentanti della minoranza dem e che potrebbe essere guidata – ma e’ solo una delle ipotesi – da Chiti, con lo spostamento dell’esponente dem dalla presidenza degli Affari comunitari. Proprio da questa partita si capira’ come evolvera’ il dialogo sulla legge elettorale e se arrivera’ o meno la collaborazione da parte di Forza Italia.

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