Senato taglia costi, in 5 anni risparmiati 222 milioni

Senato taglia costi, in 5 anni risparmiati 222 milioni
Il presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati
4 dicembre 2018

Si riduce progressivamente il peso finanziario del Senato sulla finanza pubblica: dall’inizio della scorsa legislatura ad oggi i risparmi sono ammontati in totale a a quasi 222 milioni di euro, grazie ad una riduzione delle dotazioni provenienti dallo Stato e ai risparmi realizzati sulle spese. E’ “un chiaro segnale nella direzione di una spesa sempre piu’ razionale e ispirata ai principi di buon andamento, efficienza ed economicita’” commenta la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, che oggi ha ottenuto dall’Aula, per la prima volta negli ultimi 20 anni, l’unanimita’ dei senatori sul voto al progetto di bilancio per il 2018 e il via libera, con 243 voti a favore, 14 astenuti e nessun voto contrario, sul rendiconto per l’anno 2017.

“Ai senatori questori va dunque riconosciuto il merito di aver saputo perseguire una virtuosa opera di contenimento dei costi,senza tuttavia rinunciare all’opportunita’ di implementare gli investimenti in settori strategici” ha commentato. Dal 2013 il Senato ha chiesto sempre minori risorse allo Stato; la dotazione di Palazzo Madama si e’ ridotta infatti di 21,6 milioni di euro all’anno con un “contenimento della spesa non una tantum ma strutturale e che ci ha portato a un minore impatto sulla finanza pubblica pari a 130 milioni di euro” spiega il senatore questore Antonio De Poli che riporta anche i dati relativi ai veri e propri risparmi: 92 milioni di euro, sempre dal 2013 al 2018.

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In questi dati sono inclusi i risparmi fatti sulle indennita’ dei senatori: solo nel 2018 hanno consentito un taglio di spesa di 9 milioni che nell’arco di tempo che parte dell’inizio della passata legislatura arriva a quota 51 milioni. Nello stesso periodo e’ sceso di quasi un terzo anche il costo delle retribuzioni mentre dal 2006 e’ calato del 40% il numero dei dipendenti di palazzo Madama. Se in generale il Senato ha fatto registrare il segno meno nelle previsioni di spesa per otto anni consecutivi, e’ migliorata invece la qualita’ della stessa. Gli investimenti nell’informatizzazione hanno prodotto un risparmio di 2,5 milioni di euro e, di pari passo, un aumento medio della produttivita’ del 40%.

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