Sfida di Salvini: la Lega pronta con squadra. Parisi della partita

Sfida di Salvini: la Lega pronta con squadra. Parisi della partita
Il leader della Lega, Matteo Salvini
17 luglio 2017

Matteo Salvini lancia ‘in solitaria’ il guanto agli alleati di centrodestra: la Lega e’ pronta con una proposta di governo, ha programma e squadra, ora serve un confronto perche’ “non siamo a caccia del prossimo? premier” ma qui serve un “allenatore”. Dal Park Hotel di Piacenza, dove ha riunito studiosi ed economisti per parlare, tra gli altri temi, di tasse, lavoro e immigrazione, il segretario del Carroccio poi fa capire che non porra’ veti sull’euro ad alleati, come Forza Italia, da sempre poco favorevoli all’uscita dalla moneta unica ma che il suo partito si limitera’ a chiedere di appoggiare la proposta di messa in discussione dei Trattati Ue. Al convegno – ‘Facciamo squadra’, convocato dopo il successo alle amministrative – Salvini aveva invitato gli esponenti delle principali formazioni di centrodestra. E poco importa se soltanto il fondatore di ‘Energie per l’Italia’, Stefano Parisi, ha risposto all’appello, il ‘capitano’ leghista non sembra arretrare: va avanti per la sua strada, convinto che la proposta che sta costruendo sia l’unica alternativa di governo al Pd e al Movimento 5 stelle. Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni non sono venuti? “Verranno la prossima volta”, risponde, facendo ‘spallucce’.? Intanto e’ gia’ una “buona notizia” il fatto che, in un’intervista al ‘Mattino’, l’ex Cavaliere abbia escluso di fare nuovi patti con Matteo Renzi.

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Oggi segniamo un “punto di partenza, non esaustivo ma ricco di contenuti”, dira’ poi Salvini dal palco. “Non vado a caccia del futuro premier -spiega -: chi governera’ il Paese dovra’ essere allenatore di un’ottima squadra: non mi interessano Maradona, Marchionne, Draghi, Calenda o Donnarumma: a me interessa la squadra”. “Io mi sento pronto, ci sentiamo pronti – insiste- . Ma siamo disponibili a confrontarci con tutti?. Non occorre andare a cerca all’estero qualcuno che possa governare questo Paese”. Temi su cui si costruisce l’alleanza: sicurezza, immigrazione, revisione “totale del senso di appartenenza all’Ue”. “La protezione dei confini sara’ la priorita’ di qualunque governo che vorra’ avere la Lega al suo interno”, assicura Salvini, dopo essersi schierato dalla parte dei sindaci che “fanno bene” a opporsi all’arrivo dei migranti nei loro Comuni. E in materia di ‘ius soli’ – che fa “traballare” il Pd – garantisce che la Lega “blocchera’ il Senato”, confermando che, in caso di approvazione, avviera’ “il giorno dopo” una raccolta firme per chiedere il referendum abrogativo. Nessun intervento a favore dell’uscita dell’euro nella mattinata di studio, che ha visto protagonisti, tra gli altri, Gian Carlo Blangiardo, docente di demografia al corso di laurea statistica dell’universita’ Bicocca, e Michele Geraci, ex banchiere della City, trasferitosi in Cina dal 2007 per insegnare finanza a Shanghai. Sulla moneta unica, parlando coi giornalisti, Salvini ribadisce che, a suo avviso, “l’euro andra’ a esaurire la sua funzione”.

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“Noi stiamo preparandoci per il giorno dopo?”, dice, confermando il giudizio negativo sulla sperimentazione di moneta complementare proposta dal Movimento 5 stelle (“superata dagli eventi”). Ma, nel suo intervento dal palco, come gia’ al congresso della rielezione, a maggio, non tocca l’argomento euro (pur ringraziando pubblicamente il prof ‘no euro’, Claudio Borghi). “Io mi sento cittadino europeo: un conto e’ sentirsi parte di una comunita’, un conto e’ la sovrastruttura europea con le sue regole astruse. Stare in Europa si’, ma da pari a pari, non con il cappello in mano”, dice. Noi abbiamo un “progetto chiaro in testa, non guardiamo il sondaggio di turno”, prosegue, spiegando che la condizione che il Carroccio pone agli alleati e’ la “revisione dei Trattati europei, uno a uno”. Positivo il commento di Parisi, che interviene anche dal palco. “E’ giusto che ci si confronti, che la proposta liberal popolare si confronti con quella radicale. Il centrodestra da forza di opposizione deve diventare forza di governo. Quello che interessa non e’ il confronto per la leadership ma le soluzioni ai problemi. Ho sentito cose che non sono estremiste qua dentro”, dice l’ex candidato del centrodestra a Milano. “L’argine al M5s non e’ piu’ il centrosinistra, che e’ a pezzi, ma un centrodestra di governo e di qualita’”, aggiunge. “E’ incredibile che il centrodestra, dopo che ha avuto buon successo elettorale alle amministrative, abbia cominciato a litigare”.

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