Sgarbi colto da malore. Il critico su Fb: capre, sono ancora qui

Sgarbi colto da malore. Il critico su Fb: capre, sono ancora qui
17 dicembre 2015

Il critico d’arte Vittorio Sgarbi, dal letto dell’ospedale di Modena, dove è stato operato dopo il malore che lo ha colpito nella notte, racconta cosa gli è accaduto e cosa ha provato: “Ero vicino alla morte e non ne avevo consapevolezza”. E, senza perdere la sua verve, rassicura tutte le persone che gli hanno inviato una valanga di messaggi di pronta guarigione: “Capre, sono ancora qui”.  Nella notte Sgarbi, mentre era in viaggio con il suo autista da Brescia verso Roma, ha avuto un malore ed è stato ricoverato nel reparto di cardiologia del Policlinico di Modena, dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico. A dare la notizia è stato l’ufficio stampa di Sgarbi postando anche il comunicato sulla pagina Fb: “Adesso è in terapia intensiva e le sue condizioni sono buone. E’ stato lo stesso Sgarbi ad avvisare familiari e collaboratori”. Dal Policlinico hanno spiegato che Sgarbi, 63 anni, è arrivato alle ore 3.58 di questa mattina al Pronto Soccorso, accompagnato dal proprio autista, lamentando un dolore al petto. È stato portato nel reparto di cardiologia, diretto dal professore Giuseppe Boriani, per una ischemia del cuore che è stata risolta con un intervento di angioplastica. “La situazione è stata affrontata prontamente e nel migliore dei modi giungendo a risoluzione – ha reso noto Boriani – grazie al lavoro di tutta l`equipe della Cardiologia che si è presa cura del professor Sgarbi”. Secondoil bollettino medico post operatorio “il paziente è attualmente in buone condizioni e dovrà rimanere a riposo alcuni giorni presso la cardiologia per la convalescenza”.

Il critico d’arte, nonché politico, scrittore, personaggio televisivo e storico dell’arte italiano è stato sommerso dai post di sostegno, di affetto e auguri di pronta guarigione, oltre 6600 in poche ore, che hanno fatto proprio il tormentone-monito di Sgarbi dedicato alle “capre”: “Grande Vittorio Sgarbi! Nel frattempo, mantieniti allenato con lo staff medico! Fai volare qualche ‘Capra’!”; “Capra che non sei altro cerca di riprenderti presto che abbiamo bisogno di te”; “Un intero gregge di capre sta facendo il tifo per te … Buona convalescenza !!!!”; “Da una tua grande caprafan”. Alle 13.30 è lo stesso Sgarbi che risponde con un post: “Non sarebbe stato da Sgarbi andarsene all’altro mondo al casello autostradale di Modena Sud. Capre, sono ancora qui”. Poi posta anche un video, dal suo letto di ospedale dove, più serio che faceto, racconta cosa gli è successo: “Durante un incidente stradale può capitare di avere la sensazione che si è sul punto di morire, e poi si esce indenni. E’ capitato anche a me, ma la situazione di questa notte è stata ben diversa. Ho provato un dolore abbastanza forte e ho aspettato che passasse, ma dopo mezz’ora ho valutato l’anomalia, e ho detto all’autista di uscire a Modena dove c’è il policlinico, con medici specializzati nelle malattie del cuore”. E – prosegue – “arrivato al pronto soccorso mi hanno subito operato per un’ischemia. Ho avuto un’intuizione giusta, però mi hanno detto: ‘se lei non si fosse fermato entro mezz’ora sarebbe morto'”.

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“Quindi io ero vicino alla morte e non ne avevo la consapevolezza”, riflette Sgarbi, perché “si sarebbe interrotto il flusso di sangue nelle coronarie e io non fermandomi sarei morto. Sono andato veramente vicino a morire, infatti i battiti erano molto bassi mentre mi operavano”. “Sono stato veramente vicino alla morte”, ripete quasi fra sé e sé, poi rassicura: “E quindi andremo avanti, l’operazione è riuscita bene. Lunedì ci sarà un’altra parte di operazione e di cure, poi tornerò a rappresentarmi”. E, tra i post di sostegno dal “popolo delle capre”, che lo sprona a non lasciarlo “in mano a sciacalli senza cultura”, molti ringraziano Sgarbi anche per il video postato, dove c’è l’uomo Sgarbi, anche sofferente: “Sicuramente queste parole aiuteranno tantissime persone che in questi drammatici momenti sapranno come comportarsi e quindi agire di conseguenza”; “Vittorio, da infermiera, ci terrei a farle sapere che è di vitale importanza ciò che ha trasmesso con questo video. Tante persone muoiono di infarto per la mancanza di conoscenza dei sintomi di quest’ultimo, per una sottovalutazione di essi. Come ha detto lei, mezz’ora e non sarebbe fra noi; il tempo in medicina e chirurgia è denaro. Diffondiamo”.

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