Uova contaminate, allarme nei Paesi Bassi. Milioni di galline abbattuti. Italia rassicura

Uova contaminate, allarme nei Paesi Bassi. Milioni di galline abbattuti. Italia rassicura
8 agosto 2017

Si allarga lo scandalo delle uova olandesi contaminate dall’insetticida fipronil che ha portato all’abbatimento di milioni di galline nei Paesi Bassi. Dopo Olanda, Belgio e Germania, uova contaminate sono state trovate sia in Francia che in Gran Bretagna, secondo l’Ue. Il caso e’ scoppiato dopo la prima segnalazione, tardiva ed a Bruxelles e’ in corso un’inchiesta perche’ le prime notizie sono emerse a giugno mentre il Belgio ha notificato il problema all’Ue solo il 20 luglio. In Italia, da un’analisi della Coldiretti, emerge che nei primi quattro mesi del 2017 sono arrivati 578mila chili di uova in guscio di gallina dai Paesi Bassi. Ma il ministero rassicura spiegando che “in riferimento alla notifica 2017.1065 la direzione generale per l’Igiene e la Sicurezza degli alimenti del ministero della Salute precisa che non risultano distribuzioni di uova contaminate con Fipronil in Italia”. Il ministero sottolinea che “le indagini condotte attraverso il sistema di allerta europeo RASFF hanno evidenziato che si ipotizza un uso fraudolento del fipronil da parte di alcuni produttori dei Paesi Bassi. In relazione a questa segnalazione  – prosegue il dicastero – il Ministero già in data 31/7/2017 ha informato gli Assessorati alla Sanità delle Regioni e Province Autonome della problematica chiedendo di effettuare le verifiche sul territorio. In data odierna è stato richiesto agli Assessorati ed al NAS di proseguire il monitoraggio e comunicare gli esiti delle verifiche e i risultati dei campionamenti su uova effettuati”.

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Oggi, intanto, le autorità olandesi hanno reso noto che sono cominciati i test sulla carne di pollo nelle aziende in cui sono state rinvenute le uova contaminate dal fipronil, una sostanza potenzialmente pericolosa per gli uomini. I supermercati in Germania, in Olanda e in Belgio hanno già ritirato dai loro scaffali milioni di uova. Adesso milioni di polli rischiano di essere abbattuti. “Stiamo testando la carne di pollo nelle aziende di pollame dove c’erano uova contaminate per accertare che non sia contaminata anche la carne”, ha spiegato Tjitte Mastenbroek, portavoce dell’agenzia per la sicurezza alimentare olandese, la Nvwa. I test sono concentrati su “poche decine” di allevamenti che producono sia uova che polli, ha spiegato Nvwa. Se il test risulta negativo al fipronil, i produttori potranno riprendere le vendite, ha detto Mastenbroek, sottolineando che questi test sono “una misura precauzionale”. Secondo Lto è poco probabile che anche la carne sia contaminata. La portavoce di Bruxelles, Anna-Kaisa Iktonen, ha detto che “spetta ora a Svezia, Svizzera (finora fuori dal novero dei Paesi a rischio, ndr), Francia e Gran Bretagna controllare tutte le uova perche’ sono ‘tracciabili'”.

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Il governo francese ha gia’ individuato 13 partite di uova olandesi contaminate con il Fipronil trovate in due fabbriche di prodotti alimentari ma il ministero dell’Aghricoltura al momento non e’ in grado di accertare se altre forniture siano state vendute nei mercati ai clienti. Secondo le prime ricostruzioni all’origine della contaminazione ci sarebbe un uomo d’affari olandesi, conosciuto come Chickfriend, che ha usato l’insetticida per curare un parassita dei polli il ‘pidocchio rosso’. A fonrire il Fipronil sarebbe stato una societa’ belga. Secondo l’associazione degli allevatori olandesi LTO diversi milioni di galline dovrebbero essere abbattute in 150 allevamenti mentre finora ne sono state sterminate solo 300.000 Finroa sono stati chiusi 138 allevamenti, un quinto del totale in Olanda, e le uova di altri 59 contengono abbastanza insetticida da renderle. In Belgio sono state chiuse 51 fattorie e di queste il Fipronil e’ stato trovato in 21. Il Fipronil e’ usato comunemente dai veterinari ma e’ vietato categoricamente per l’impiego su animali destinati al consumo umano diretto o dei loro prodotti: oltre le uova dalle galline, il latte dalle mucche. Il prodoto e’ assorbito dalla pelle ma poi passa nelle uova o nel latte. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanita’ (Oms) il prodotto e’ considerato “moderatamente pericoloso” e puo’ produrre danni ai reni, al fegato e alle ghiandole della tiroide.

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