Si chiude gara 5G, in Italia record incasso oltre 6,5 miliardi

Si chiude gara 5G, in Italia record incasso oltre 6,5 miliardi
2 ottobre 2018

Si chiude dopo 14 giorni di rilanci l’asta per le frequenze 5G. Un record storico per gare di questo tipo in Italia ma anche in Europa dove le frequenze 5G sono costate molto meno. È infatti record di incassi per il governo che si porta a casa oltre 6 miliardi e mezzo per l’assegnazione delle frequenze che permetteranno agli operatori di andare con il nuovo standard 5G, ancora in fase sperimentale ma considerato dagli addetti ai lavori una vera e propria rivoluzione tecnologica.

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A fare la parte da leone sono Tim e Vodafone che saranno presenti su tutte le bande di frequenza, la 700 MHz la 3.700 MHz e la 26 GHz. Infatti le due società si sono aggiudicate i due lotti da 80 MHz sulla banda 3.7 GHz che erano quelli più appetibili in quanto subito disponibili e con un’ottima penetrazioni. A Iliad e WindTre gli altri due pacchetti da 20 MHz con una diffusione meno ampia. Sono stati proprio i rilanci sugli 80 MHz a far decollare il prezzo di una gara che si è rivelata essere stata congeniata molto bene, tanto da andare ben oltre le previsioni dell’ultima legge di bilancio che aveva previsto un introito di due miliardi e mezzo. Tim e Vodafone si sono aggiudicate anche i pacchetti sulla banda 26 GHz e potranno dunque offrire ai clienti servizi su tutti gli spettri.

Le due società, infatti, insieme a Iliad, si erano anche aggiudicate le frequenze sulla banda 700. Tim ha pagato 680 milioni per due blocchi, Vodafone 683 per altri due blocchi e Iliad 676 milioni per un blocco. A giudicare dalla corsa delle società che si sono letteralmente svenate per i pacchetti messi all’asta dal Mise, il 5G si preannuncia foriero di corposi ricavi. Sarà infatti la tecnologia necessaria al potenziamento dell’internet delle cose, incluse le comunicazioni machine to machine e i nuovi servizi che si stanno sviluppando nell’automotive, nel manifatturiero, nella sanità, nell’energia, nei media, per non dire della tecnologia fixed wireless per abilitare i servizi 5G laddove la fibra non arriverà. Il risultato lascia presagire, tuttavia, un mercato differenziato dove Tim e Vodafone presenti su tutti gli spettri potranno offrire servizi più veloci e più capillari, mentre le altre compagnie dovranno tarare la loro offerta sulla base di servizi di più basso profilo.

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Lo Stato incasserà da subito 1,2 miliardi e il resto dilazionato in quattro anni fino al 2022 quando arriveranno anche i soldi della banda 700 che non sarà disponibile subito perché occorre che prima sia liberata dalle tv. Le frequenze sulla banda 700 MHz sono molto pregiate perché hanno una penetrazione molto estesa ma non saranno libere prima del 2022 quando appunto 100 MHz saranno lasciati liberi dalle tv. Un punto questo in cui la gara per il 5G si intreccia con quella dell’assetto della tv italiana che vedrà modificare le modalità di trasmissione e che dovrà essere risolto dal ministero dello Sviluppo economico insieme all’Agcom. Il Mise in un comunicato fornisce tutti i dettagli dell’asta avviata il 13 settembre. “Le procedure di gara hanno portato ad una competizione vivace, conclusasi in 14 giornate di miglioramenti competitivi e con 171 tornate.

L`introito raggiunto ha superato del 164% il valore delle offerte iniziali e del 130,5% la base d`asta. L`ammontare totale delle offerte per le bande messe a gara ha raggiunto i 6.550.422.258,00 euro, superando di oltre 4 miliardi l`introito minimo fissato nella Legge di Bilancio. In particolare: i lotti per la banda 700 MHz FDD hanno raggiunto la quota di 2.039.909.188,00 euro; i lotti per la banda 3700 MHz hanno raggiunto quota pari a 4.346.820.000,00 euro; i lotti per la banda 26 GHz hanno raggiunto la quota di 163.693.070,00 euro. Nessuna offerta è stata fatta per i lotti 700 MHz SDL, pertanto i soggetti che ne abbiano manifestato l`interesse potranno partecipare alla fase di gara successiva, secondo le procedure previste dal disciplinare di gara per frequenze non aggiudicate, che si svolgerà a partire da venerdì 5 ottobre.

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Il lotto riservato ai nuovi entranti di 10 MHz in banda 700 MHz FDD è stato aggiudicato dal remedy taker Iliad Italia S.p.A. per 676.472.792,00 euro, mentre Vodafone S.p.A. si è aggiudicato 2 lotti generici in banda 700 MHz FDD, per un totale di 10 MHz alla cifra complessiva di 683.236.396,00 euro.  I restanti 2 lotti generici in banda 700 MHz FDD, per un totale di 10 MHz, sono stati aggiudicati da Telecom Italia S.p.A. per un importo complessivo di 680.200.000,00 euro. I 5 lotti in banda 26 GHz sono stati aggiudicati 1 per ogni società: in particolare Telecom Italia S.p.A. si è aggiudicata un lotto per 33.020.000,00 euro, Iliad Italia S.p.A. si è aggiudicata un lotto per 32.900.000,00 euro, Fastweb S.p.A. si è aggiudicata un lotto per 32.600.000,00 euro, Wind 3 S.p.A. si è aggiudicata un lotto per 32.586.535,00 e Vodafone Italia S.p.A. si è aggiudicata un lotto per 32.586.535,00 euro.

La fase dei miglioramenti competitivi ha visto una vivace competizione da parte delle società partecipanti in particolare sulla banda 3700 MHz. A valle di tale competizione la società Telecom Italia S.p.A. si è aggiudicata il lotto specifico (C1) di 80 MHz per 1.694.000.000,00 euro, la società Vodafone Italia S.p.A. si è aggiudicata il lotto generico di 80 MHz per 1.685.000.000,00 euro, la società Wind 3 S.p.A. si è aggiudicata un lotto generico di 20 MHz per 483.920.000,00 euro e la società Iliad Italia S.p.A. si è aggiudicata il secondo lotto generico di 20 MHz per 483.900.000,00 euro.

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