Si complica partita, traballa patto su vicepresidenti

Si complica partita, traballa patto su vicepresidenti
Senato
28 marzo 2018

Si complica la partita sulle vicepresidenze di Camera e Senato e, soprattutto, sui Questori, tutti ruoli che vanno a completare l’ufficio di presidenza dei due rami del Parlamento. Organismo che svolge funzioni molto importanti, tra cui le decisioni sui ‘soldi’. Non e’ a caso, infatti, che il Movimento 5 stelle, che ha gia’ annunciato un intervento contro i costi della politica e i vitalizi, punti ad avere due questori, uno a Montecitorio (circola il nome di Riccardo Fraccaro) e uno a palazzo Madama. Ma perche’ i pentastellati possano incassare entrambe le poltrone, il Pd dovrebbe rinunciare ad avere un Questore al Senato. E sarebbe stato proprio questo, secondo quanto viene riferito da fonti ben informate, l’aut aut dato dai pentastellati ai dem: se volete la vicepresidenza del Senato scordatevi anche il Questore. Tanto che il neo eletto presidente dei senatori Pd, Andrea Marcucci, afferma: “Dialogheremo con tutti nella logica assai scontata che la minoranza e’ sempre stata rappresentata in maniera adeguata negli uffici di presidenza”, ma avverte, “non avere l’opposizione nell’ufficio dei questori sarebbe una cosa senza precedenti. Non ci voglio pensare”. Alla Camera, invece, lo scontro si sarebbe spostato sul ruolo di vicepresidente: contrariamente a quanto annunciato sabato scorso, subito dopo l’elezione dei due nuovi presidenti di Camera e Senato sia dalla Lega che dal Movimento 5 stelle, ora i pentastellati punterebbero ad avere un vice di Fico. L’accordo originario prevedeva invece che i partiti che avevano ottenuto la guida di una delle Camere non avrebbero rivendicato anche la vicepresidenza (quindi per Forza Italia niente vice al Senato e cosi’ per i pentastellati a Montecitorio).

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Tanto che, viene ancora riferito, per evitare ‘balletti’ sulle candidature o veti su eventuali nomi, l’accordo di massima prevedeva che il Movimento 5 stelle non avrebbe proprio partecipato al voto sui vicepresidenti. Ma ora le carte in tavola sarebbero cambiate. E di fatti anche alla Camera, come al Senato, il gruppo ha dato il via alle autocandidature anche per il posto di vicepresidente e la nuova assemblea di stasera votera’ su una rosa ridotta di nomi. Nessuna conferma ufficiale sul blitz che i grillini si appresterebbero a fare oggi al Senato sul Questore e domani alla Camera sulla vicepresidenza, ma fonti dem non nascondono l’irritazione, promettendo battaglia qualora gli accordi non dovessero essere rispettati. Il segretario reggente Maurizio Martina spiega: “Senz’altro ci confronteremo con le altre forze politiche. Anche perche’ il Centrodestra e M5s hanno fatto degli annunci e noi speriamo in un quadro condiviso. E’ importantissimo che il terzo polo, che siamo noi, sia rappresentato”, conclude. Ma vediamo quali erano gli accordi e i relativi posti: scontato il Questore in capo ai 5 stelle alla Camera, viene spiegato da fonti parlamentari, ma sui vicepresidenti i pentastellati avevano detto tutt’altra cosa, ricordano ora dall’opposizione: ovvero, che su quattro uno sarebbe spettato al Pd, uno alla Lega, uno a Forza Italia (in pole Mara Carfagna) e uno a Fratelli d’Italia, che ora rischia di rimanere a bocca asciutta.

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Dunque, ricapitolando, nessun problema sui Questori, dove uno andrebbe al Pd, uno ai 5 stelle e uno a Forza Italia (si andrebbe verso la riconferma di Gregorio Fontana) o Lega. Il problema, come gia’ detto, e’ sulle vicepresidenze. E fonti parlamentari spiegano che, volendo, centrodestra e M5s potrebbero tenersi per se’ tutti e quattro i posti. Al Senato, invece, se gli accordi precedentemente siglati dovessero essere rispettati, al Senato un vicepresidente andrebbe al Pd (il nome che circola e’ di Anna Rossomando, della minoranza dem), uno alla Lega (si fa il nome di Roberto Calderoli), uno ai 5 stelle (i nomi sarebbero quelli di Paola Taverna, Nicola Morra e Gregorio Di Falco) e uno a Fratelli d’Italia (in pole Ignazio La Russa). Quanto ai Questori, uno spetterebbe a Forza Italia, uno al Pd e uno alla Lega. Ma ora appunto i pentastellati rivendicano il posto di Questore anche al Senato, lasciando fuori i dem. Le trattative proseguono, in vista delle prime votazioni che si svolgeranno oggi al Senato: l’Aula e’ convocata per le 15.

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