Si insedia il 116esimo Congresso, Dem guideranno Camera. Pelosi non esclude l’impeachment

3 gennaio 2019

Da oggi cambia il volto del nuovo Congresso americano e comincia una nuova era per il presidente statunitense, Donald Trump: lo promette Nancy Pelosi, la probabile nuova speaker della Camera, che preannuncia “un mondo nuovo”, ben diverso da quello dei primi due anni dell’amministrazione. La politica californiana dichiara che ci sara’ battaglia su molti fronti, da un’inchiesta sulle morti dei bambini migranti al Russiagate. E non esclude l’impeachment: “Non dovremmo evitare l’impeachment per motivi politici”, ha detto in un’intervista all’Nbc.

Il Congresso viene inaugurato mentre continua il braccio di ferro tra la Casa bianca e i Democratici per il mancato stanziamento di fonti da destinare alla costruzione del Muro con il Messico. L’elezione dello speaker sara’ uno dei primi passi. “Trump era abituato a un congresso repubblicano, con una Camera e un Senato che si limitavano a mettere il timbro. Adesso non sara’ piu’ cosi’. Il controllo del governo da parte del Congresso e’ la nostra responsabilita’”, ha aggiunto Pelosi, in un’intervista a Usa Today.

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Il 116esimo Congresso degli Stati Uniti, frutto delle elezioni di metà mandato del 6 novembre, s’è insediato oggi. Sarà un Congresso diviso, dopo quattro anni a maggioranza repubblicana: i democratici, infatti, hanno riconquistato la Camera (235 deputati contro 199, un seggio non ancora assegnato) mentre i repubblicani hanno rafforzato la maggioranza in Senato (53 senatori, contro i 47 tra democratici e indipendenti che votano con i democratici). Un Congresso che sarà più rappresentativo delle minoranze e che sarà ricordato per alcune ‘prime volte’. Un numero senza precedenti di donne sarà presente da oggi a Capitol Hill, con 102 deputate (35 al primo mandato) e 25 senatrici (da ricordare che la Camera si rinnova interamente ogni due anni, mentre il Senato cambia un terzo dei suoi membri).

A fare la storia del Paese, ci saranno le prime due native americane (Sharice Davids e Deb Haaland) e le prime due musulmane (Ilhan Omar e Rashida Tlaib) elette al Congresso; Alexandria Ocasio-Cortez, eletta a New York per la Camera e astro nascente dell’ala liberal del partito democratico, sarà la più giovane, a 29 anni, a entrare in Congresso nella storia degli Stati Uniti. In particolare, Tlaib ha annunciato che intende giurare con una tradizionale tunica araba (thobe) su una copia del Corano, sua o dell’ex presidente Thomas Jefferson, come “simbolo che l’Islam e’ parte della storia americana da molto tempo”.

Il 116esimo Congresso sarà anche più giovane: l’età media calerà da 57 a 47 anni; oltre a Ocasio-Cortez, altre due giovani donne democratiche entreranno a Capitol Hill, ovvero Abby Finkenauer, che ha 30 anni, e Lauren Underwood, 32 anni. Donne, afroamericani e membri della comunità Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali) saranno presenti in numero record e sono quasi tutti espressione del partito democratico. La diversità non è una peculiarità dei repubblicani, visto che quelli che siederanno in Congresso saranno al 90% uomini bianchi; le deputate sono diminuite da 23 a 13 e c’è solo un deputato non bianco al primo mandato, ovvero Anthony Gonzales.

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Si tratterà di un Congresso sempre più diviso ideologicamente: tra i democratici, avrà più spazio l’ala più a sinistra del partito, giovane e ambientalista; tra i repubblicani, invece, si sono fatti strada dei politici sempre più vicini, anche nei modi, al presidente Donald Trump. I nuovi senatori e deputati si troveranno subito ad affrontare il parziale shutdown, ovvero la chiusura di alcune attività del governo federale, arrivato al tredicesimo giorno. Lo shutdown è stato provocato dall’impossibilità di trovare un compromesso tra repubblicani e deputati sui fondi per il completamento del muro con il Messico, pretesi dal presidente Trump.

I cambiamenti portati dal nuovo Congresso saranno tanti, ma i leader resteranno (quasi) gli stessi: in Senato, Mitch McConnell sarà ancora il leader della maggioranza repubblicana, mentre Chuck Schumer sarà quello della minoranza democratica. Alla Camera, visto che Paul Ryan non si è ricandidato, il leader dei repubblicani, passati da maggioranza a minoranza, sarà Kevin McCarthy; Nancy Pelosi, scelta di nuovo come leader dei democratici, sarà oggi rieletta speaker della Camera, ruolo ricoperto dal 2007 al 2011, quando fu la prima donna sullo scranno più alto; oggi, salvo sorprese, sarà il primo deputato in oltre mezzo secolo a tornarci, dopo averlo lasciato.

 

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