Si litiga pure sulle poltrone Ue, Lega contro Di Maio: Italia punti a commissario Commercio

Si litiga pure sulle poltrone Ue, Lega contro Di Maio: Italia punti a commissario Commercio
Luigi Di Maio e Matteo Salvini
14 aprile 2019

Nuovo fronte tra M5s e Lega in vista delle elezioni europee del 26 maggio: lo scontro – a distanza – stavolta è sulla composizione della futura commissione europea, quella che si formerà in seguito al voto per il rinnovo del Parlamento europeo. Per Luigi Di Maio il governo italiano deve puntare alla nomina del commissario all’Industria, la Lega ritiene invece che debba essere italiano il commissario al Commercio. Il vicepremier pentastellato, in verità, aveva già espresso circa un mese fa la sua preferenza nel corso della presentazione del progetto Incentivi.gov.it.

L’ha ribadita nel corso della presentazione al tempio di Adriano delle cinque donne capolista M5s alle elezioni europee: “Guarderemo senza’altro, nella composizione della nuova commissione, al commissario per l’industria. Per noi sarà fondamentale quel ruolo perché abbiamo un tessuto produttivo che per una serie di regole europee è stato escluso dal mercato degli appalti perché molto spesso si facevano una serie di direttive e regolamenti che andavano a considerare una media impresa con la grandezza che qui in Italia è una grandissima impresa. L’unicum del tessuto italiano è quello che ha dato lavoro in questi anni ma soprattutto è quello che dai dati di ieri ha battuto tutte le produzioni industriali europee. Grazie ai nostri imprenditori ieri dai dati di febbraio sappiamo che l’Italia con +0,8% ha battuto tutti gli altri paesi”, ha detto il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico.

A chi gli ha chiesto se, nel caso in cui la Lega ottenesse una percentuale migliore di M5s alle Europee, sarà Salvini a scegliere il commissario Ue, Di Maio ha replicato: “La nomina del commissario è un punto di accordo all’interno del governo per trovare la migliore eccellenza italiana che possa rappresentare l’industria e l’impresa nella commissione perché è quello il commissario a cui dobbiamo guardare, non c’è dubbio. Come sempre abbiamo fatto, abbiamo sempre dedicato poco tempo alla scelta delle persone da mettere in alcune cariche perché troviamo sempre un’intesa. Quel nome non dipende dal risultato delle elezioni europee”.

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Non la pensa così la Lega di Matteo Salvini evidentemente che poche ore dopo fa trapelare una posizione diversa: “Per difendere il Made in Italy dal falso e dalla concorrenza sleale, una truffa che costa alle imprese italiane 60 miliardi di euro di mancate esportazioni ogni anno, è molto più utile il Commissario al Commercio, e su questo la Lega ha le idee chiare”. Come chiaro è per il Carroccio chi sarà a scegliere il componente italiano del nuovo governo europeo se il partito di Salvini prenderà più voti di M5s: “Altrettanto chiaro – sottolineano infatti le stesse fonti – è che il risultato del 26 maggio sarà importante per capire come la pensano gli italiani”. La partita è apertissima. Sia Lega che M5s puntano a essere ago della bilancia del prossimo parlamento europeo augurandosi – sono parole di Di Maio – che Ppe e Pse insieme non raggiungano il 51%.

Ma il leader M5s non ha nascosto nemmeno tutto il suo disappunto per le scelte di Salvini in campo europeo: “Prima di parlare di confederazioni prima delle Europee è meglio schiarirsi le idee con chi ci si sta andando ad alleare. Le alleanze se hanno solo un fine politico lo si dica, se hanno il fine di cambiare in meglio le decisioni europee dei prossimi anni allora o si stanno sbagliando gli alleati o si è deciso di andare contro gli italiani”. Per Di Maio infatti “il fronte dei sovranisti dei vari Orban e Le Pen non vuole gli interessi dell’Italia. Si alleano con la Lega in Italia e invece in sede europea dicono ‘dovete punire l’Italia perché non rispetta i parametri ma quei parametri vanno cambiati”. Il Parlamento europeo “si presta ancora ad alleanze trasversali sui temi. Certo è difficile l’alleanza con Orban o Le Pen, partiti che ci dicevano ‘dovete sottostare alle regole dell’austerity o che fanno i sovranisti con le frontiere degli italiani…”.

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