Si va verso una riforma dell’attività venatoria

24 febbraio 2014

Si accendono i riflettori sulla caccia. In campo, i deputati regionali Clemente, Germanà e Ruggirello che puntano a realizzare un piano di riordino dell’attività venatoria. “Risale infatti al 1997 il recepimento, da parte della Sicilia – con sconcertante ritardo rispetto alle altre Regioni italiane – della legge 157/1992 che permetteva un allineamento ai nuovi principi in tema di caccia, di gestione del territorio e del patrimonio faunistico – dicono i tre deputati -. Da allora, il panorama giuridico espresso dalla legge quadro è stato in parte modificato, in parte stravolto con l’approvazione della legge comunitaria 2010”. Secondo i parlamentari, nonostante le numerose modifiche apportate nel corso degli anni dal parlamento siciliano alla legge 33/1997, “nessuno degli ‘addetti ai lavori’ ne aveva approfittato per porre rimedio a quelle macroscopiche lacune della legislazione siciliana che la rendevano monca rispetto alle altre Leggi regionali italiane”. In altre parole, “nessuno si era reso conto che in Sicilia non erano praticabili l’esercizio della caccia da “appostamento fisso”, la caccia in deroga, la caccia di selezione”. A questo punto, per i deputati di Sala d’Ercole, “è arrivato il momento di porre fine alle discriminazioni fin ora subite da chi pratica l’attività venatoria, appassionati di caccia da appostamento fisso, di caccia in deroga, di caccia di selezione agli ungulati che in base all’attuale disciplina nazionale può svolgersi al di là dei normali periodi di caccia”. Insomma, “è arrivato il momento di unificare la normativa al fine di renderla più` giusta e più` aderente alle caratteristiche del territorio”.

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