Circa 11 milioni di euro costerà la partecipazione della Sicilia all’Expo 2015: circa 8 milioni di fondi comunitari riprogrammati dall’assessorato alle Attività produttive della Regione Siciliana e 3 milioni dall’assessorato all’Agricoltura. Tra domani e dopodomani, il dipartimento Attività produttive pubblicherà gli avvisi con i quali le nove gli avvisi con i quali le nove Camere di commercio selezioneranno le imprese, sotto il coordinamento di Unioncamere, beneficiario assieme agli enti locali, della gestione delle risorse strutturali attraverso una apposito convenzione. Cifre e modalità sono state comunicate dall’assessore regionale alle Attività produttive della Sicilia, Linda Vancheri, nel corso dell’audizione in terza commissione all’Assemblea regionale siciliana. “La Regione siciliana utilizza per la manifestazione soltanto fondi strutturali comunitari attribuiti secondo direttive e linee programmatiche stabilite dalla stessa Ue”, ha detto la Vancheri.
La partecipazione della Regione prevede due momenti: il Padiglione Italia e il Cluster Bio-Mediterraneo, per il quale l’assessorato regionale alle Risorse agricole ha destinato 3 milioni di fondi propri. Alle aggregazioni dei Comuni, invece, andranno 1 milione 350mila euro per la realizzazione di attività di incoming nel territorio e la realizzazione di 18 workshop. Due milioni e 444 mila euro andranno ad Expo direttamente per gli spazi e un milione 810 mila euro gestiti dal sistema camerale, ovvero Unioncamere, per gestire due dei cinque spazi espositivi, 2 giornate di protagonismo e attività di animazione territoriale a livello regionale. “Le imprese che parteciperanno – ha spiegato l’assessore – saranno selezionate dalle Camere di Commercio, e Unioncamere svolgera’ una funzione di coordinamento secondo quanto previsto dalle procedure”. Non sono mancate le polemiche, soprattutto in questi ultimi giorni, per il ruolo che la Regione ha assegnato proprio a Uniocamere Sicilia. E, a tal proposito, la Vancheri ha tenuto a precisare che “noi gestiamo fondi comunitari che attribuiamo in merito a progetti e soltanto ad enti come Camere Commercio ed Enti Locali”.
