Sicilia, è caccia a un candidato governatore. Politica chiede aiuto

Sicilia, è caccia a un candidato governatore. Politica chiede aiuto
L'ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusoni
16 luglio 2017

In Sicilia la politica è a caccia di un candidato governatore. Escluso il MoVimento Cinquestelle, a oggi i due schieramenti, più i centristi di Ap che hanno annunciato corsa solitaria, non hanno ancora partorito l’aspirante presidente della Regione Siciliana. D’altronde, la posta in gioco è alta. Infatti, il 5 novembre, dalle urne delle Regionali uscirà fuori il prossimo governatore dell’Isola, ma soprattutto, l’atteso responso servirà a preparare il campo di battaglia per le Politiche 2018. Da qui, la concreta paura dei partiti di lanciare nell’arena siciliana un candidato. D’Altronde, la politica in questi ultimi decenni non ha fatto altro che terra bruciata attorno a se stessa, invece di creare una nuova classe dirigente. Non c’è più neanche quel politico in grado di tirare un coniglio fuori dal cilindro. Da qui la richiesta di aiuto. Il centrodestra siciliano tira la giacca a Silvio Berlusconi; il centro sinistra ancora crede nella candidatura di Pietro Grasso. Nessun big locale ci mette la faccia. E così dirigenti e parlamentari forzisti siciliani scrivono una lettera a Silvio Berlusconi. “In considerazione dell’impossibilità manifestatasi nel riunire gli organismi del partito e discutere con franchezza, riteniamo indispensabile fare alcune riflessioni -spiegano i sottoscrittori -. Fi ha tutte le carte in regola per indicare un proprio dirigente come candidato del Centro Destra unito alla Presidenza della Regione, visto che dall’introduzione del sistema di elezione diretta ha lasciato per due volte all’Udc, per una volta al Mpa ed una volta alla Destra di Storace, l’onore di guidare la coalizione”.

Tradotto dal politichese, dopo due candidature a governatore di Totò Cuffaro, una di Raffaele Lombardo e l’ultima di Nello Musumeci (che nel 2012 non ce l’ha fatta), ora l’aspirante presidente della Regione tocca a Fi. A questo punto, “si convochino nel piu’ breve tempo possibile gli organismi di Forza Italia perche’ si arrivi alla definizione del candidato alla Presidenza della Regione Siciliana” concludono i sottoscrittori azzurri. Come dire, Cavaliere siamo nelle tue mani. Berlusconi, tuttavia, non ha mai nascosto le sue simpatie per Musumeci, a sua volta in corsa solitaria per la presidenza della Regione. Fuga in avanti che ha fatto saltare in aria il commissario di Fi in Sicilia. “Io lavoro affinche’ Forza Italia trovi la miglior candidatura possibile per le regionali in Sicilia – tuona Gianfranco Micciché – . Non detto l’agenda politica di Musumeci, ma tantomeno intendo farmela dettare dai suoi ultimatum”. Scenario che dà la percezione dell’atmosfera che regna in questa campagna elettorale e che ha portato, nel caso specifico,  il partito azzurro isolano a prendere carta e penna. Sull’altro fronte, il Pd, ancora punta sulla candidatura di Grasso, nonostante il rifiuto pubblico dello stesso presidente del Senato. Ma il presidente dem, a tutt’oggi ci crede.

“Io credo che dobbiamo fare di tutto per creare le condizioni che consentano al presidente Grasso di candidarsi”, continua a ripetere Matteo Orfini. E, d’altronde, come dargli torto, nel non continuare a sperare a una candidatura di “peso” come quella dell’ex pm palermitano, visti i risultati fallimentari dei cinque anni di governo da parte del suo compagno di partito, Rosario Crocetta. Al centro, frattanto, c’è l’Udc di Giampiero D’Alia che pensa. E l’Ap di Angelino Alfano che si è già sfilata dal ‘modello Palermo’ in salsa regionale. Il ministro degli Esteri, infatti, ha annunciato di lavorare “sull’area Popolare e liberale siciliana, che abbia un programma e un candidato”. Candidato che sara’ ufficializzato a Taormina, domenica 23 luglio e che tra i nomi più accreditati, vede l’europarlamentare del Ppe, Giovanni La Via, vicinissimo al sottosegretario alla Pesca, Giuseppe Castiglione (Ap). L’unico candidato ufficiale, infine, è Giancarlo Cancelleri. Il deputato regionale M5s ha dalla sua la paralisi nel Pd, “imbrigliato da Crocetta” e ripete: “Non vi deluderemo. Andremo al governo e cambieremo tutto”. Staremo a vedere.

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