Sicilia, farmacisti sull’orlo del baratro. Parola d’ordine: aggregazione

6 marzo 2015

In Sicilia per i farmacisti e’ diventato non piu’ sostenibile mantenere aperte le loro attivita’. Secondo i dati di Federfarma, la spesa farmaceutica, che in tutta Italia ha avuto un calo continuo dal 2010, lo scorso anno nell’Isola ha registrato la piu’ forte contrazione rispetto alle altre regioni (-12,7%). Nel quadro nazionale della crisi del sistema, in Sicilia il reddito d’impresa medio delle farmacie ubicate nei piccoli comuni e’ fra i piu’ bassi d’Italia. Il sistema delle 1.442 farmacie siciliane, sostiene Federfarma, “indebolito dalla crisi economica”, e’ ora “fortemente minacciato dall’apertura di nuovi esercizi e dal ddl Concorrenza che potrebbe consentire alle mafie, agli speculatori e alle multinazionali fuori canale di impossessarsi delle tante strutture in crisi, con devastanti conseguenze sull’indipendenza, professionalita’, trasparenza, qualita’ e dovere di coscienza del servizio reso ai cittadini”. Federfarma Palermo-Utifarma prova a organizzare la resistenza dei farmacisti puntando su aggregazioni “che producano economie di scala e favoriscano aumenti di capitale e investimenti sani”.

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