Sicilia, il mostro della burocrazia regionale zavorra lo sviluppo. Ecco perché

Sicilia, il mostro della burocrazia regionale zavorra lo sviluppo. Ecco perché
16 marzo 2015

Un settore pubblico malato di gigantismo che drena risorse e si conferma una zavorra sulla strada dello sviluppo. E’ quello siciliano, in parte oggetto della cura dimagrante che sta tentato di imporre la finanziaria regionale in preparazione. Le istituzioni pubbliche nell’Isola, infatti, seppur diminuite di numero, hanno conseguito una dotazione di unita’ locali, quindi di luoghi fisici, e personale, rispetto alla popolazione, piu’ elevata della media dell’Italia. In questo contesto, le strutture del servizio sanitario “sono sicuramente sottodimensionate”, come presunto effetto di “un piu’ drastico contenimento regionale delle prestazioni”, e quelle dei Comuni sovradimensionate. In termini finanziari, il volume di personale della pubblica amministrazione in Sicilia si traduce in maggiore spesa pro-capite per questa finalita’. E’ quanto emerge dall’indagine sul settore pubblico in Sicilia elaborato dal Servizio statistico regionale sulla base dei dati del censimento. Le istituzioni pubbliche, oggetto dell’attivita’ di rilevazione sono gli organi costituzionali e di rilievo costituzionale, gli enti locali, le autorita’ amministrative, le agenzie fiscali e di altre tipologie istituzionali, quali le Camere di commercio, i collegi e gli ordini professionali. Il censimento ha portato all’individuazione di 12.183 istituzioni in Italia (-21,8% rispetto al Censimento 2001) e di 705 in Sicilia (-24,6% sul 2001). La contrazione registrata nel decennio e’ stata particolarmente evidente per aziende ed enti del Servizio sanitario nazionale (-37,9% in Sicilia; -23,4% in Italia). Nel decennio 2001-2011 si osserva in Sicilia un aumento di unita’ locali (7,7%) e personale (1,7%) contrapposto alla tendenza nazionale, negativa per entrambe le variabili (rispettivamente -3,3% e -10,6%). La crescita siciliana si concentra nei “lavoratori esterni” (39,7%), a fronte di una sostanziale stabilita’ (0,5%) degli addetti.

LO STATO L’amministrazione statale registra in Sicilia un numero di unita locali in aumento (4.821; +6,1%) e di addetti in diminuzione (124.401; -18,9%), mentre a livello nazionale rimane pressoche’ invariato il dato degli spazi fisici e subisce una minore riduzione quello degli addetti (1.284.668; -14,1%). Del tutto contrastante e’ invece l’andamento rilevato nell’istituzione Regione, in Sicilia, rispetto al resto del Paese: una crescita del 13% nelle unita’ locali e del 10% negli addetti, a fronte di simmetriche riduzioni, rispettivamente dell’11,2% e dell’8,6%, per l’Italia. Anche nei comuni, la Sicilia fa registrare un aumento delle unita’ fisiche (29,6%) e degli addetti (11,1%), contro performance diverse dell’Italia (+3,7%; -10,6% come numero di addetti). Il servizio sanitario pubblico registra in Sicilia variazioni negative di unita’ locali (-2,4%) e addetti (-3%), a fronte di una consistente crescita nazionale delle unita’ (12,5%) e di un calo degli addetti (-2,9%). Andamenti che lasciano ipotizzare un piu’ drastico contenimento regionale delle prestazioni, rispetto all’Italia nel suo insieme, come effetto delle politiche di risanamento finanziario adottate nel settore.Le istituzioni pubbliche, oggetto dell’attivita’ di rilevazione sono gli organi costituzionali e di rilievo costituzionale, gli enti locali, le autorita’ amministrative, le agenzie fiscali e di altre tipologie istituzionali, quali le Camere di commercio, i collegi e gli ordini professionali. Il censimento ha portato all’individuazione di 12.183 istituzioni in Italia (-21,8% rispetto al Censimento 2001) e di 705 in Sicilia (-24,6% sul 2001). La contrazione registrata nel decennio e’ stata particolarmente evidente per aziende ed enti del Servizio sanitario nazionale (-37,9% in Sicilia; -23,4% in Italia).

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GLI UFFICI Nel decennio 2001-2011 si osserva in Sicilia un aumento di unita’ locali (7,7%) e personale (1,7%) contrapposto alla tendenza nazionale, negativa per entrambe le variabili (rispettivamente -3,3% e -10,6%). La crescita siciliana si concentra nei “lavoratori esterni” (39,7%), a fronte di una sostanziale stabilita’ (0,5%) degli addetti. L’amministrazione statale registra in Sicilia un numero di unita locali in aumento (4.821; +6,1%) e di addetti in diminuzione (124.401; -18,9%), mentre a livello nazionale rimane pressoche’ invariato il dato degli spazi fisici e subisce una minore riduzione quello degli addetti (1.284.668; -14,1%). Del tutto contrastante e’ invece l’andamento rilevato nell’istituzione Regione, in Sicilia, rispetto al resto del Paese: una crescita del 13% nelle unita’ locali e del 10% negli addetti, a fronte di simmetriche riduzioni, rispettivamente dell’11,2% e dell’8,6%, per l’Italia. Anche nei comuni, la Sicilia fa registrare un aumento delle unita’ fisiche (29,6%) e degli addetti (11,1%), contro performance diverse dell’Italia (+3,7%; -10,6% come numero di addetti). Il servizio sanitario pubblico registra in Sicilia variazioni negative di unita’ locali (-2,4%) e addetti (-3%), a fronte di una consistente crescita nazionale delle unita’ (12,5%) e di un calo degli addetti (-2,9%). Andamenti che lasciano ipotizzare un piu’ drastico contenimento regionale delle prestazioni, rispetto all’Italia nel suo insieme, come effetto delle politiche di risanamento finanziario adottate nel settore.

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