Sicilia, Micari scende in campo: avanti anche senza Mdp e Si

Sicilia, Micari scende in campo: avanti anche senza Mdp e Si
28 agosto 2017

“Non diro’ se ho sentito o meno l’ex presidente del consiglio Matteo Renzi, ma sono molto confortato dalle prese di posizione di diversi esponenti del Pd nazionale e locale, come avete riportato sui vostri giornali e tv”. Fabrizio Micari, rettore dell’universita’ di Palermo ufficializza la sua candidatura alla presidenza della Regione per il centrosinistra e sulla quale, in un primo momento anche i bersaniani e Sinistra italiana si erano espressi positivamente sulla sua candidatura. Ma in meno di ventiquattro ore, la sinistra ne ha preso le distanze. Quindi al momento a sostenere la candidatura di Micari a governatore, fortemente voluta dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, oltre al Pd, i centristi di Giampiero D’Alia e Ap di Angelino Alfano. Micari ha lanciato un appello, parlando di “campo largo, occorre una coalizione allargata e una condivisione del programma. Bisogna fare una pro, la   posta unitaria – ha detto – l’unica vincente nei confronti della destra e del Movimento 5 stelle. Possiamo chiamarlo appello, ma nella fase di definizione del programma mi piacerebbe vigesse una logica di costruzione condivisa, di vera democrazia partecipativa, dove il programma non viene preparato da un circolo ristretto, ma con una forte condivisione”. E in barba ai bersaniani e a Si, andrà avanti alla conquista di Palazzo d’Orléans: “Assolutamente si, vado avanti”, ha sottolineato il Magnifico.

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NON MI DIMETTO Tuttavia, Micari ha sottolineato in qualità di Rettore, che in merito alla candidatura “non c’e’ incompatibilita’ e se le cose andassero bene mi dimetterei il 6 novembre dall’universita’ di Palermo”. Il candidato governatore, in ogni caso, ha fatto sapere che “in questa fase sono riuscito a realizzare una squadra solida di prorettori e delegati e anche all’interno dell’universita’ esistono organi collegiali molto attivi e credo che sara’ possibile trovare una formula per evitare situazioni inopportune”. Non mollerà in ogni caso, la corsa per la poltrona di presidente della Regione Siciliana, “anche in caso di candidatura autonoma nel centrosinistra andro’ avanti lo stesso”. E non temo ne’ Giancarlo Cancelleri, ne’ Nello Musumeci (ndr. il primo candidato alla presidenza della regione per il M5s, il secondo al momento per una parte del centrodestra). Micari ha ricordato che alle ultime elezioni ha votato il 47% dei siciliani, “questo dato mi pare la cosa piu’ importante, che bisogna combattere”. “Qualcuno mi faceva notare che mancano 9 settimane e mezzo alle elezioni – ha detto ancora Micari, riferendosi ai tempi strettissimi con i quali fare i conti per radunare la piu’ ampia coalizione possibile a suo sostegno – non so se posso permettermi la battuta, c’e’ pochissimo tempo, incontrero’ la coalizione gia’ da domani. Ribadisco che mi muovo in un logica di campo largo, ritengo che ci possano essere tutti i margini per cui questa sintesi possa realizzare gli spazi di discussione che esistono. Credo che sara’ giusto indicare con chiarezza una serie di cose che si devono fare in 100 giorni, nel piu’ breve tempo possibile”.

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PD SICILIA Intanto, alla fine dei lavori della segreteria regionale del Partito Democratico, il partito fa sapere che “dal gruppo dirigente del Pd e’ emerso un sostanziale apprezzamento alla candidatura del Rettore Fabrizio Micari, anche se la scelta definitiva sara’ affidata alla direzione regionale in programma nei prossimi giorni”. “Nei prossimi giorni avvieremo un confronto – continua la nota – soprattutto tendente a non disperdere il lavoro degli ultimi anni, che coinvolga anche il Governatore Crocetta, il cui contributo consideriamo utile ed importante per la definizione del progetto politico definitivo con il quale ci presenteremo agli elettori. La segreteria regionale ha dato mandato al segretario regionale Fausto Raciti affinche’, in sinergia con il Partito nazionale, siano poste in essere tutte le condizioni utili affinche’ cio’ si realizzi. Si’ al campo largo quindi – conclude – e proprio in questo questo senso ci manteniamo disponibili alla unita’ con le forze della sinistra fino all’ultimo minuto utile alla ricerca del dialogo necessario per la costruzione di una coalizione forte e vincente”.

D’ALIA-ORLANDO-CASINI In merito a un programma per i primi 100 giorni, interviene il coordinatore nazionale dei Centristi per l’Europa, Gianpiero D’Alia: “Dal professore Fabrizio Micari arrivano parole serie e responsabili. Ci sono le condizioni per aprire un confronto sulle cose importanti da fare per la Sicilia”. Alla discesa in campo di Micari, arriva il benestare dall’area del Partito Democratico che fa riferimento ad Andrea Orlando: “Siamo molto favorevoli alla candidatura di Fabrizio Micari alla presidenza della Regione Sicilia, per il suo profilo civico e competente e per gli spunti lanciati oggi durante la conferenza stampa, legati soprattutto alla necessità di legalità e trasparenza in Sicilia: una buona partenza”. “Micari rappresenta l’unica vera novità rispetto a Musumeci e Cancellieri, già candidati cinque anni fa – sottolineano gli orlandiani – e siamo convinti che rappresenti una risorsa per governare in modo serio, dando risposte ai problemi ed evitando il rischio che prevalgano i populismi di destra e quelli a 5 stelle – conclude la nota dell’area Orlando -. Il nostro appello va ad Mdp e Sinistra italiana, perché non prevalga un approccio minoritario, ma si lavori tutti insieme per cambiare il volto della Sicilia”. Per Pier Ferdinando Casini, “quel che sta succedendo in Sicilia è chiaro: a destra è stata imposta la candidatura di Salvini e della Meloni, mentre nel centrosinistra si risponde con una candidatura civica, aperta alla convergenza tra progressisti e moderati”. “Una parte della sinistra – aggiunge il  presidente della Commissione Affari esteri del Senato – si è sfilata da questa operazione con la scusa di Alfano. Ma Alfano non c’entra nulla. L’unica cosa che c’entra è la volontà di far perdere Renzi e il Pd, poiché si coltiva una politica di contrapposizione e di odio che francamente ha giustificazioni piuttosto misere”.

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