Sicilia, Miccichè oggi da Berlusconi. Alfano guarda Renzi e pensa Musumeci

Sicilia, Miccichè oggi da Berlusconi. Alfano guarda Renzi e pensa Musumeci
8 agosto 2017

In Forza Italia c’e’ chi riferisce che il Cavaliere sia ancora a Merano, nel centro benessere in cui e’ rimasto per piu’ di una settimana, ma in ogni caso il partito azzurro intende chiudere al piu’ presto la partita sulla Sicilia. E dovra’ essere proprio il Cavaliere a dare la linea e a decidere la strategia. Perche’ Micciche’ che oggi dovrebbe essere ricevuto ad Arcore, continua a ritenere necessaria un’alleanza con Alternativa popolare sull’isola. Ma l’ex presidente del Consiglio, che si sta avvalendo anche dell’aiuto del leader di Sicilia nazione, il professor Gaetano Armao, per coinvolgere imprenditori sull’isola, non vorrebbe rompere il fronte con Salvini e Meloni che puntano su Musumeci. L’obiettivo e’ ancora quello di creare una squadra larga attorno al candidato di Fdi, ma allo stesso tempo si punta a tenere dentro anche il ministro degli Esteri. Il responsabile della Farnesina ieri ha avuto un colloquio telefonico con Guerini e un lungo incontro dopo il Consiglio dei ministri con Delrio. Sul tavolo la possibilita’ di una convergenza sul fedelissimo di Casini, D’Alia, oppure su un candidato civico. Ma anche l’eventualita’ di siglare un accordo Pd-Ap in vista delle Politiche, con un apparentamento al Senato per far si’ che Ap non sia costretta ad affrontare lo scoglio dell’8%. La legge elettorale sara’ terreno di confronto tra le forze parlamentari a settembre (FI punta sul tedesco e ha gia’ pronta una legge con il premio alla coalizione), ma la convinzione anche nei dem e’ che un’intesa con Alternativa popolare possa garantire il proseguo della legislatura, “perche’ se Alfano chiude un accordo con Forza Italia – spiegava ieri un big dem – da novembre il Parlamento puo’ anche chiudere”. “Se Alfano fa un’intesa con il Pd – sottolinea pero’ un esponente di Ap – spacca il partito e mette in difficolta’ Lupi e gran parte dei dirigenti in Sicilia. Ci sarebbero sicuramente conseguenze sul territorio”.

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I contatti tra Pd e Ap continueranno nei prossimi giorni, con gli alfaniani che aspettano soprattutto di capire quali saranno le mosse del Cavaliere. Ma ieri molti centristi soprattutto al Senato erano in allarme anche per un altro motivo. Perche’ il tema dello ius soli potrebbe essere inserito nel pacchetto di un’eventuale intesa. Per il Pd le nuove norme sulla cittadinanza per i figli di genitori stranieri residenti in Italia da almeno 5 anni “sono una priorita’”. Lo ha detto Zanda, lo ha ribadito Martina, anche se lo stesso Renzi non ha nascosto le sue perplessita’ sull’eventualita’ che la legge veda la luce prima della fine della legislatura. “Noi – spiega un esponente di Ap – in ogni caso non voteremo la legge, neanche se Alfano dovesse stringere un nuovo patto con i dem. Quasi tutti, tra cinque o sei la pensiamo cosi'”. L’opposizione e’ gia’ sulle barricate a palazzo Madama (contrari FI, Lega e anche Movimento 5 stelle), con il provvedimento che potrebbe essere infilato nel calendario dopo la legge di stabilita’. Difficilmente prima, visto che a fine settembre ci dovra’ essere il voto sulla nota di aggiornamento del Def. Il gruppo dem – con la sponda di SI e di Mdp – conta di convincere una decina di senatori centristi a dire si’ alla legge sulla quale sono d’accordo anche i 18 senatori del gruppo delle Autonomie. Ma i timori su una eventuale battuta d’arresto restano. Per questo motivo la decisione se portare il provvedimento in Aula verra’ presa, riferiscono fonti parlamentari, solo quando si capira’ quale sara’ il clima in Parlamento. “Si potra’ anche forzare la mano ma – spiega un esponente del Pd – significa che quello sullo ius soli potrebbe essere l’ultima legge della legislatura e diventera’ certo argomento di campagna elettorale”.

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