Sicilia, Pil e occupati continuano a diminuire. Ripresa all’orizzonte

Sicilia, Pil e occupati continuano a diminuire. Ripresa all’orizzonte
28 dicembre 2014

nave export merci

Il Pil in Sicilia nel 2013 è stato pari a 81,4 miliardi di euro (-2,7% rispetto al 2012) e le previsioni sul 2014 indicano un ulteriore calo di circa l’1,3%. In crescita il settore dell’agricoltura con un +2,9%, in controtendenza rispetto al Sud e all’Italia mentre perde ancora, -9,6%, quello delle costruzioni. La produttività regionale resta superiore al Mezzogiorno anche se inferiore all’Italia. E’ quanto emerge dal report di SRM (Studi Ricerche Mezzogiorno, centro studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo e dedicato all’economia del Mezzogiorno). L’eleborato conferma come, nel complesso, la Sicilia e’ interessata dall’indebolimento del generale quadro congiunturale pur mantenendo, nell’ambito del Mezzogiorno, livelli significativi in termini di PIL, occupazione ed imprese con valori superiori al 20%. La Sicilia ha soprattutto bisogno di ampliare i propri mercati di sbocco irrobustendo il proprio sistema di imprese e puntando maggiormente sulla componente di elevata qualita’ dei suoi prodotti tradizionali e sull’export puntando anche sulla forte vocazione high tech. Sempre piu’, difatti, l’Isola si conferma propensa ad un’attivita’ nei settori innovativi ed in particolare nella filiera Energetica, Farmaceutica ed Elettronica.

I suoi porti ed aeroporti potrebbero fornire, se ben integrati con il sistema produttivo e logistico, ulteriore impulso all’economia della regione. Il Prodotto Interno Lordo (PIL) in Sicilia al 2013 e’ stato pari a 81,4 miliardi di euro, il 23,1% dell’intero PIL meridionale, ed in flessione del 2,7% rispetto al 2012. Le previsioni sul PIL 2014 per la Sicilia indicano un ulteriore calo di circa l’1,3%. In crescita il settore dell’agricoltura con un +2,9%, in controtendenza rispetto al Mezzogiorno e all’Italia mentre perde ancora, -9,6%, quello delle Costruzioni. In ogni caso, la produttivita’ regionale resta superiore al Mezzogiorno anche se inferiore all’Italia. Il numero di occupati ha continuato a diminuire (-1,3%) in tutti i settori, ad esclusione dell’industria. L’incremento del tasso di disoccupazione al 21,2%, tocca punte mai raggiunte risultando superiore sia a quello del Mezzogiorno che a quello nazionale. Nella prima parte del 2014 e’ proseguita la fase ciclica negativa dell’imprenditoria siciliana anche se prosegue la ristrutturazione del sistema industriale grazie all’incremento significativo delle societa’ di capitale (+4,6% a 48.970); in base ai dati relativi al II trimestre del 2014, in Sicilia sono attive 370.727 imprese, pari al 22,1% del totale delle imprese attive nel Mezzogiorno. Dalla fotografia sull’imprenditoria manifatturiera siciliana emerge che la regione risulta piu’ specializzata dell’Italia nella filiera dell’Agroalimentare, del Legno della gomma della plastica e dei Mezzi di Trasporto.

Leggi anche:
Patto di stabilità, ok del Parlamento Ue. I partiti italiani si astengono

Nelle prime due filiere segnalate la Sicilia presenta, nonostante la crisi, anche un numero di imprese molto elevato che sfiora il 40%. La Sicilia esporta, tra Manifatturiero ed Agricoltura, oltre 7,1 miliardi di euro. Valore che se e’ ancora modesto per peso sull’Italia (2,5%) aumenta di significato se si considera la “gittata lunga” che coprono i prodotti siciliani che misurata in termini di chilometri medi percorsi indica la propensione della Sicilia a raggiungere mercati sempre piu’ lontani. L’export siciliano si basa prevalentemente sui prodotti derivanti dall’attivita’ manifatturiera del comparto energetico (coke e i prodotti petroliferi), ma anche Agroalimentare, Farmaceutico, Elettronica e tanto altro. Il settore energetico ha registrato un export pari a 4,7 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2014 (-13,3% sui primi nove mesi del 2013), quello chimico 545 milioni (-27,3%) e quello dell’elettronica 378 milioni (-15,7%). In positivo i primi tre trimestri del 2014 dell’export del settore agroalimentare della Sicilia che e’ aumentato del 3,7%.

I due principali porti commerciali della regioni registrano performances diverse: mentre Catania e’ in crescita con un +37%, Palermo e’ in calo con un -9,4%. Il traffico passeggeri del 2013 ha registrato una quota di oltre 10,2 milioni, l’80% allo scalo di Messina. Quasi un milione del totale e’ relativo a crocieristi. Nel periodo gennaio-novembre 2014, gli scali siciliani hanno fatto registrare oltre 12 milioni di passeggeri, il 54,2% allo scalo di Catania (primo aeroporto del Mezzogiorno per numero di passeggeri), per il 33,8% a quello di Palermo. Nel complesso il traffico passeggeri della regione ha un peso del 37,8% sul Mezzogiorno. Il 26,3% del totale regionale (3,3 milioni) e’ relativo a traffico internazionale. Rispetto all’analogo periodo del 2013, si registra un aumento del 6,9%, dovuto ad una crescita sia del traffico internazionale (+11,1%) sia di quello nazionale (+5,6%). In riferimento ai singoli scali, buone le performance di Catania (+14,5%) e Palermo (+5,4%), mentre cala il traffico per l’aeroporto di Trapani (-15,3%). Nello scenario del prossimo biennio si prevede per l’economia della Sicilia un trend in lieve ripresa. In particolare le previsioni di PIL fanno ipotizzare un 2015 in aumento dello 0,1% mentre una crescita maggiore (0,6%) e’ prevista per il 2016.

Leggi anche:
Europarlamento approva revisione Politica agricola comune
Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti