Sicilia, si spacca anche l’Udc. G. De Mita: no alleanza destracentro. Nove segretari: non isolamento

Sicilia, si spacca anche l’Udc. G. De Mita: no alleanza destracentro. Nove segretari: non isolamento
30 agosto 2017

Guerra anche nell’Udc. Le Regionali in Sicilia mietono altra “vittima”. Così mentre il segretario Lorenzo Cesa meno di ventiquattro ore fa ha ufficializzato il sostegno a Nello Musumeci candidato del centrodestra a governatore, il suo vice, Giuseppe De Mita, manifesta tutt’altra intenzione. “Non sono pochi dentro l’Udc ad interrogarsi in queste ore sulle ultime dichiarazioni del partito in Sicilia – dice il nipote di Ciriaco De Mita -. Pure nel rispetto dell’autonomia territoriale, credo che la scelta di aderire non al centrodestra, ma al destracentro, resti priva di respiro politico generale”. In sostanza, per il vice di Lorenzo Cesa, “dire di voler fare il Ppe in Italia e allearsi con la Lega e’ molto di piu’ di una mucca in corridoio”. De Mita, ricorda che “dal congresso nazionale del 2014 ai congressi regionali in corso, la nostra scelta e’ stata quella dell’autonomia e dell’argine a destra e verso i populismi, compreso quello leghista. E mi pare difficile ambire a generosi risultati elettorali offrendo l’immagine di un partito incerto finanche sulla propria identita’. Ma se qualcuno la pensa diversamente o ha altre spiegazioni – conclude il vice segretario Udc – sono gli organi di partito e non i singoli a dover prendere le decisioni. E in fin dei conti la fase congressuale in corso e’ la sede piu’ idonea per scelte di questo tenore”. Dichiarazioni che scuotono il partito e che fanno saltare in aria ben nove segretari regionali dell’Udc. “Il gioco di parole interessa ben poco gli elettori e i nostri sostenitori. Sara’ il popolo sovrano col voto a decidere la matrice politica di una coalizione – affermano i segretari regionali dell’Udc Giovanni Barosini (Piemonte), Paolo Urbani (Friuli Venezia Giulia), Andrea Pasini (E.Romagna), Vincenzo Tortorici (Lombardia), Enrico Di Giuseppantonio (Abruzzo), Antonio Saccone (Lazio), Agatino Mancusi (Basilicata), Franco Talarico (Calabria) e il vicesegretario vicario regionale Udc Sicilia, Giuseppe Ruvolo -. Stiamo lavorando per la costruzione del Ppe in Italia, la costruzione di un’area vasta che raccolga coloro i quali si rispecchiano nei valori del Ppe non potra’ mai essere realizzata in laboratorio. Deve avviarsi un percorso culturale, di cucitura e di aggregazione ampia e per completarlo ci vuole pazienza. Ma bisogna cominciare a farlo. L’Onorevole Giuseppe De Mita non si illuda che l’isolamento sia la risposta migliore al populismo (trasversale)”.

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“Il principio della coalizione, d’altra parte, – spiegano i 9 segretari centristi – era nel Dna della Dc. Infine cio’ che appare discutibile e’ l’enunciazione di principi a seconda della circostanza che e’ piu’ o meno conveniente per avallare proprie tesi. Pertanto l’esigenza di convocare un organo collegiale, esigenza gia’ condivisa nei giorni scorsi per una convocazione a fine settembre del Consiglio Nazionale, va rivendicata sempre. Cosa che non accadde quando dalla notte al giorno si passo’ da Caldoro a De Luca. In quel caso – affermano i segretari regionali dell’Udc – nessun organo nazionale fu interessato. De Mita, dopo ben 5 anni non solo di sostegno al governo di centrodestra, ma persino di partecipazione alla giunta con il prestigioso incarico di vicepresidente affidato a lui stesso, rivendico’ l’autonomia locale sancendo la rottura con Caldoro. Scelta che comporto’ una significativa lacerazione della nostra comunita’ in Campania e non solo. In Sicilia riteniamo che sia giusto seguire il principio dell’autonomia territoriale, che per noi rappresenta un punto di forza sempre e non a seconda delle convenienze e delle contingenze. Va dunque preso atto dell’ottimo lavoro svolto in Sicilia per la costruzione di una coalizione vincente e di buon governo per i siciliani dopo la delusione del centrosinistra”, concludono.

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