Sicilia, tra condanne e polemiche la formazione professionale tiene banco

Sicilia, tra condanne e polemiche la formazione professionale tiene banco
15 gennaio 2016

di Giuseppe Novelli

E’ sempre terreno di scontro e scandali la formazione professionale in Sicilia. Questa volta l’oggetto del contendere è il cosiddetto Avviso 3, che tradotto per i profani, vuol dire un bando da 155 milioni di euro da spartire tra gli enti di formazione in Sicilia. Sul piede di guerra i deputati del gruppo Lista Musumeci che hanno annunciato la non partecipazione ad alcuna seduta dell’Ars che avra’ come oggetto iniziative in tema di formazione professionale fino alla revoca dell’Avviso 3. In merito, i deputati Nello Musumeci, Gino Ioppolo e Santi Formica hanno depositato all’Ars un’articolata mozione nella quale si chiede l’urgente inserimento all’ordine del giorno, nella prima seduta d’aula disponibile, della revoca dell’Avviso 3, per l’appunto. La mossa dei deputati della Lista Musimeci, fa saltare in aria l’assessore regionale al ramo, Bruno Marziano (foto) che esordisce con un vecchio detto siciliano: “U lupu da mala cuscenza comu opera penza”. Il titolare della Formazione in Sicilia prima afferma che “non saprei come giudicare questa richiesta”. Poi risponde a Musumeci in merito a una sua dichiarazione “criptata”. “Non capisco a cosa si riferisce Nello Musumeci quando parla di ‘accordi tra compari’ – puntella Marziano -: non ho compari, ho solo quel senso di responsabilita’, umana e politica, che mi spinge, assieme a tutti coloro che operano nell’assessorato a lavorare per rilanciare tutto il comparto della Formazione professionale, con regole e criteri assolutamente trasparenti”.

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LA CONDANNA La ciliegina sulla torna è la stangata contro la gestione allegra della formazione professionale. La Sezione d’appello della Corte dei conti per la Regione siciliana, ribaltando la precedente sentenza, ha disposto il sequestro conservativo di 10.333.234 euro in relazione a un ingente danno erariale nel settore. Un danno quantificato in 15 milioni di euro che fa riferimento al finanziamento di un progetto di apprendistato e comunicazione presentato dall’ente Ciapi. Il presidente estensore del provvedimento Pino Zingale, ha sostanzialmente accolto l’impugnazione proposta dal procuratore Giuseppe Aloisio contro la sentenza della Sezione di primo grado che aveva assolto per prescrizione i componenti del Comitato tecnico scientifico e il dirigente generale dell’Agenzia regionale per l’impiego dalla contestazione di irregolare gestione dei fondi assegnati al Ciapi di Palermo per la realizzazione del progetto Coorap, finanziato con fondi europei. A garanzia del risarcimento del danno contestato, il procuratore ha richiesto e ottenuto il sequestro conservativo di un considerevole patrimonio immobiliare loro intestato. La condanna definitiva dovra’ essere eseguita dall’amministrazione regionale sotto la vigilanza della Procura regionale. I soggetti coinvolti sono stati condannati per un duplice ordine di ragioni. Sotto un primo aspetto, l’azione del Procuratore regionale e’ stata ritenuta tempestiva poiche’ la decorrenza del termine iniziale della prescrizione e’ stata individuata nella rendicontazione delle spese all’amministrazione regionale, e non nella data di accreditamento dei fondi, come ritenuto dal giudice di primo grado. Inoltre, l’attivita’ di gestione dei componenti del comitato e le scelte operate dal Dirigente regionale che ne erano il presupposto, sono caratterizzate da “gravissimo disinteresse e disprezzo per la cosa pubblica che connota un’estrema gravita’ dell’elemento colposo”. Tra i condannati il deputato regionale del Gruppo misto Francesco Riggio, ex presidente del Ciapi, chiamato a rifondere 3,7 milioni e l’ex capo dell’Agenzia dell’impiego Rino Lo Nigro (un milione). Commenta all’Agi l’assessore alla Formazione Bruno Marziano: “Adesso inizia un percorso innovativo e un progetto nuovo che va nella direzione dell’efficienza e della trasparenza. Esiste una strategia di rilancio e gli Avvisi 3 e 4 sono chiamati a traghettare verso il nuovo sistema che ha in se’ gli anticorpi perche’ certe cose non accadano piu’. Ora si cambia davvero”.

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DDL BOCCIATO ALL’ARS Intanto, ieri l’Assemblea regionale siciliana ha respinto con 35 contrari, 8 favorevoli e nessun astenuto, il ddl che ampliava l’utenza per la partecipazione ai bandi della formazione professionale dando la possibilita’ ai lavoratori licenziati di potersi costituire in associazioni. Il ddl di iniziativa parlamentare e’ stato respinto dopo essere passato al vaglio della commissione Lavoro e nonostante il parere favorevole del governo. In Aula presenti 43 deputati. Utilizzata la modalita’ del voto segreto, su richiesta del deputato di FI Vincenzo Figuccia.

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