Simon trovato morto nel burrone. Il ministro francese: “Ringrazio autorità italiane”

19 agosto 2019

La corsa dei soccorritori contro il tempo e’ finita, e con esito tragico: e’ stato trovato morto Simon Gautier, il 27enne turista francese scomparso dal 9 agosto nel Cilento. A individuare il corpo del giovane appassionato di trekking estremo e che viveva da due anni a Roma, dov’era impegnato a scrivere una tesi sulla storia del’arte, sono stati gli uomini del soccorso alpino in una zona di Belvedere di Ciolandrea, nel Comune di San Giovanni a Piro, in provincia di Salerno, dove era stato ristretto il campo delle ricerche. Ora sono in corso le operazioni per il recupero della salma. Il ministro degli Esteri francese, Jean Yves Le Drian, ha espresso “tristezza” per la morte di Simon Gautier. Le Drian, ha espresso le proprie condoglianze alla famiglia e “ringraziato la mobilitazione delle autorita’ italiane” di questi giorni per la ricerca dell’escursionista.

C’e’ rabbia tra gli amici di Simon Gautier, giunti dalla Francia, in 24, per partecipare alle ricerche, con la speranza di salvare l’ amico. “Sono stati compiuti errori fin dall’inizio, da quando e’ partita la macchina dei soccorsi”, dicono all’unisono alcuni di loro, parlando con l’Ansa. “Abbiamo tanta rabbia. Si poteva e si doveva fare di piu’ e, soprattutto, quello che e’ stato fatto negli ultimi giorni bisognava farlo fin dal 9 agosto”. I genitori di Simon Gautier hanno appreso la tragica notizia della morte del figlio nell’albergo di Policastro (Salerno) in cui alloggiano. Con il padre, la madre ed il compagno di quest’ ultima e’ presente anche la sorella di Simon. Ad informarli sono stati gli amici francesi di Simon, che lo hanno appreso da un giornalista. Un equipe di psicologi francesi, messi a disposizione dall’ ambasciata hanno raggiunto l’ albergo.

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Il prefetto Francesco Rosso ha sottolineato il massiccio spiegamento di forze in campo con il coinvolgimento di unita’ di personale specializzato dei Vigili del fuoco e del Soccorso Alpino. Le ricerche si sono svolte su un territorio con molte asperita’ in cui sono presenti numerosi dirupi ed inghiottitoi. Sono stati utilizzati anche i cani molecolari, addestrati per muoversi in territori montani. S’è anche operato dall’alto con elicotteri e droni. Alle ricerche hanno partecipato da giorni anche volontari della Protezione civile ed una ventina di amici di Simon, giunti dalla Francia. A dare l’allarme e’ stato proprio l’escursionista francese con una telefonata al 118, venerdi’ 9 agosto verso le nove del mattino. Simon ha chiesto aiuto dicendo di essere ferito alle gambe per essere caduto in un dirupo.

“Mi potete aiutare. Sono caduto, ho due gambe rotte”, aveva detto il giovane, dicendo di non sapere dove si trovava, quindi aveva chiesto di essere localizzato. “Non vi possiamo localizzare, siete in casa, per strada, da solo?”, gli domandava l’operatore del 118. “In realta’ sono in campeggio, o meglio sto camminando da solo”. 118: “Lei e’ caduto in una scarpata o in pianura?”. “No, in scarpata, mi potete aiutare?”. Da quanto ricostruito, il 27enne, giovedi’ 8 agosto, dopo essere giunto in treno alla stazione ferroviaria di Policastro, avrebbe dormito in tenda sulla spiaggia di Scario.

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Avrebbe, poi, spento il proprio cellulare durante la notte per riaccenderlo intorno alle 6 e mezzo del mattino, quando, presumibilmente, ha iniziato il suo percorso escursionistico, diretto da Policastro a Napoli. Cio’ e’ stato confermato dalla madre di Simon, Delfina Godard, tramite il sito di informazione on line “Trekking tv” del Golfo di Policastro. “Ringrazio – ha detto la signora Gautier – chi e’ intervenuto immediatamente. Simon prima di partire ha lasciato una mappa del percorso, ma non so se mio figlio ha cambiato idea ed ha preso un altro percorso”. La vicenda ha suscitato emozione nell’ Golfo di Policastro. Simon Gautier viveva a Roma e frequentava un dottorato in Storia dell’ arte, dopo essersi laureato alla Sorbona. Era un appassionato di escursionismo e non era la prima volta che si cimentava in imprese del genere.

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