Sindaco di Roma lancia differenziata smart: “Piano Lazio inadeguato”

Sindaco di Roma lancia differenziata smart: “Piano Lazio inadeguato”
Il sindaco di Roma, Virginia Raggi
27 novembre 2017

Una raccolta differenziata ‘smart’ per Roma parte nel quartiere ebraico della Capitale, “per eliminare completamente i sacchetti dalla strada”. La sperimentazione, presentata questa mattina dalla sindaca di Roma Virginia Raggi, con l’assessora all’Ambiente Pinuccia Montanari, la presidente della comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello e il presidente di Ama Lorenzo Bagnacani a Portico d’Ottavia, prevede che i rifiuti di 760 residenti, 31 negozi, 4 tra supermercati e alimentari e 3 scuole, ben differenziati, vengano conferiti all’interno di sacchetti con microchip che ne tracciano le quantità, presso due punti mobili di raccolta Ama in piazza delle Cinque Scole 28/29 e in via del Portico d’Ottavia 44, dal lunedì al sabato dalle 7 alle 11.30. Le 30 attività di ristorazione coinvolte, invece, saranno servite da 2 punti mobili Ama disponibili tutti i giorni dalle 23.00 alle 2.00, il venerdì dalle 15 alle 17.00, oltre a un punto mobile dalle 23 alle 2. In occasione dell’iniziativa la sindaca Raggi, a chi le chiedeva del peso della vecchia gestione dei rifiuti su queste nuove indicazioni ha risposto “Cerroni? C’è un commissario e lavoriamo con lui, sul resto abbiamo sempre detto che il sistema dei rifiuti del Lazio non è adeguato, hanno un piano rifiuti del 2012. Noi stiamo correndo ai ripari dopo anni di inerzia, che ha visto sostanzialmente Ama conferire supinamente tutti i rifiuti a Malagrotta senza dotarsi di impianti. Stiamo lavorando già da tempo per far diventare Ama più autonoma ed ovviare”.

L’Ad di Ama Lorenzo Bagnacani ha aggiunto, infatti, che in vista del Natale, momento usualmente critico per il sistema di rifiuti della Capitale, “tutti conosciamo la carenza strutturale di impianti e stiamo lavorando intensamente a un piano industriale che preveda impianti. Entro un mese o al massimo inizio di gennaio depositeremo le richieste di autorizzazione. Si tratta di due impianti per trattare l’umido e di una fabbrica del materiale per trattare rifiuti extra frazione umida”. Di fronte alle richieste “che l’azienda fa alla Regione per attuare questo modello, prendendo atto della debolezza del sistema delle infrastrutture dell’impiantistica, ci aspettiamo una tempestiva collaborazione da parte dell’istituzione”, ha aggiunto l’Ad della municipalizzata capitolina. La cosa interessante, secondo la sindaca di Roma Raggi, nella sperimentazione al via al Portico d’Ottavia, “è il dialogo tra Ama e Comunità Ebraica per capire le esigenze del territorio. Partiamo da un quartiere abbastanza piccolo che permette di collegare il sacchetto all’utente – ha spiegato la sindaca -. Le condizioni potranno essere simili a quelle di Trastevere o nel resto del centro. Questo metodo sarà utilizzato anche nel prosieguo per estendere il porta a porta a tutta la città con intelligenza”.

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