Siria, Pence e Pompeo ad Ankara per chiedere cessate il fuoco. Erdogan “getta nella spazzatura” la lettera di Trump

17 ottobre 2019

Il vice presidente americano, Mike Pence, e il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, sono arrivati ad Ankara dove incontreranno il capo di Stato turco, Recep Tayyip Erdogan, nel tentativo di mediare un “cessate il fuoco” e fermare l’offensiva turca in corso nella Siria nord-orientale contro i curdi. Nelle scorse ore, Erdogan aveva deciso di non ricevere Pence, ma poi ha cambiato idea e accettato l’incontro. “La nostra missione è di vedere se possiamo ottenere un cessate il fuoco”, ha dichiarato prima di salire a bordo del volo. Poi Pompeo andrà a Gerusalemme dove incontrerà il premier Benjamin Netanyahu per discutere dell’evoluzione della situazione in Siria e la necessità di contrastare i comportamenti destabilizzatori del regime iraniano nella regione”, ha fatto sapere il dipartimento di Stato Usa. Intanto, un reporter di Fox Business ha svelato una lettera di Donald Trump a Erdogan che risale al 9 ottobre, giorno in cui ha lanciato le sue truppe per attaccare i curdi nel nord della Siria. Il presidente Usa ha scritto: “Non fare lo spaccone! Non essere sciocco!”; per poi proseguire con: “Troviamo un buon accordo”.

L’autenticità della lettera è stata confermata. Della stessa lettera, ne parlano fonti governative di Ankara, citate da media locali, secondo cui la missiva del 9 ottobre scorso e’ stata “gettata nella spazzatura” dal presidente turco. Secondo la ricostruzione, la Presidenza turca ha ritenuto la missiva “priva di cortesia diplomatica” e ha dato la sua “migliore risposta lanciando lo stesso giorno l’operazione” militare oltre confine. La diffusione della lettera sembra destinata a complicare ulteriormente i colloqui previsti questo pomeriggio ad Ankara tra Erdogan e la delegazione Usa, guidata Pence e Pompeo e inviata da Trump per chiedere la fine delle ostilita’ in Siria. Le autorità curde, intanto, hanno accusato la Turchia di usare armi non convenzionali nell’offensiva in Siria, come il fosforo bianco e il napalm. “In flagrante violazione del diritto e dei trattati internazionali, l’aggressione turca contro Ras al-Ain viene condotta con tutti i tipi di armi”, ha detto in un comunicato l’amministrazione semiautonoma curda. Erdogan “ha fatto ricorso ad armi vietate a livello internazionali, come il fosforo e il napalm”.

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L’Osservatorio siriano per i diritti umani, che ha una vasta rete di contatti sul campo, non ha potuto confermare le accuse. L’ong, però, ha “registrato feriti con bruciature all’ospedale di Tal Tamr negli ultimi giorni”, ha detto il direttore Rami Abdel Rahman. Il termine napalm viene usato per identificare le bombe incendiarie fabbricate con una sostanza simile al napalm. Alcuni responsabili curdi hanno pubblicato sui social video che mostrano bambini con ustioni che secondo i medici sono compatibili con l’uso di queste armi. “Facciamo appello alle organizzazioni internazionali a inviare le loro squadre per analizzare le ustioni”, ha detto il portavoce delle Forze democratiche siriane Mustafa Bali. Immediata la reazione di Ankara. “Tutti sanno che l’esercito turco non ha armi chimiche nel suo inventario. Alcune informazioni ci indicano che” le milizie curde dello “Ypg usano armi chimiche per poi accusare la Turchia” ha detto il ministro della Difesa turco, respingendo le accuse dei curdi siriani sull’uso di armi non convenzionali nei raid turchi su Ras al Ayn.

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