Siria, Isis si ritira da Aleppo. Oltre 400mila sfollati rientrano a casa

Siria, Isis si ritira da Aleppo. Oltre 400mila sfollati rientrano a casa
1 luglio 2017

L’Isis si è completamente ritirato dalla provincia di Aleppo in Siria. I jihadisti avevano ancora il controllo di alcuni piccoli villaggi nelle aree desertiche nell’Est e nel Sudest della provincia. “L’Isis si è ritirato da 17 città e villaggi e adesso è realmente fuori dalla provincia di Aleppo dove è stato presente per quattro anni”, ha reso noto il direttore dell’Osservatorio siriano per i diritti umani Rami Abdel Rahman. Il ritiro è stato confermato anche da una fonte militare dell’esercito siriano. Lo Stato Islamico ha perso in tre anni il 60 per cento del territorio che ha occupato e l’80 per cento delle sue entrate, indica uno studio della società di ricerca IHS Markit. Il territorio del “califfato”, autoproclamato nel giugno 2014 a cavallo tra Iraq e Siria, è passato dai 90mila chilometri quadrati del gennaio 2015 ai 36.200 di giugno 2017, ha spiegato quest’azienda a Londra. Una coalizione internazionale sotto comando degli Stati Uniti effettua raid aerei contro i miliziani jihadisti dall’estate 2014. Sul terreno la battaglia è portata avanti in Iraq dall’esercito e in Siria principalmente dalle Forze democratiche siriane (Fds), un’alleanza di combattenti curdi e arabi anti-Isis.

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Un’altra buona notizia arriva sempre dall’Osservatorio siriano per i diritti umani, secondo il quale, i combattenti arabo-curdi sostenuti dagli Stati Uniti hanno bloccato l’ultima strada usata dai jihadisti dello Stato islamico (Isis) per fuggire dalla loro roccaforte siriana Raqqa. Il direttore dell’ong, Rami Abdel Rahmane, ha infatti detto alla France presse che i combattenti delle Forze democratiche siriane “hanno preso il controllo di una regione a sud del fiume Eufrate, tagliando l’ultima strada che l’Isis poteva usare per fuggire da Raqqa”. Con la conquista di questa zona, ha aggiunto, “le Forze democratiche siriane hanno completamente circondato Raqqa”. Intanto, quasi mezzo milione di sfollati siriani è rientrato a casa da gennaio, la maggior parte per cercare familiari o controllare le proprie proprietà. L’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati (Unhcr), evidenzia “un’importante tendenza al rientro spontaneo verso e dentro la Siria nel 2017”. In dettaglio, sono circa 440.000 gli sfollati tornati a casa – ha precisato il portavoce dell’Unhcr, Andrej Mahecic – e circa 31.000 i profughi fuggiti nei Paesi vicini rientrati in Siria. Quest’ultimo dato porta a circa 260.000 il numero dei rifugiati rientrati volontariamente in Siria dal 2015. La maggior parte di loro aveva trovato rifugio in Turchia. I profughi sono rientrati soprattutto ad Aleppo, Homs e Damasco e “sono motivati soprattutto dalla volontà di cercare familiari e verificare lo stato delle loro proprietà”, ha aggiunto Mahecic. “In certi casi, il loro ritorno è legato a un miglioramento reale o percepito delle condizioni di sicurezza in certe regioni del Paese”, ha proseguito. Alla luce di questi crescenti rientri nel Paese, l’Unhcr ha cominciato a rafforzare le proprie capacità operative in Siria per aumentare l’assistenza in loco, in collaborazione con altre organizzazioni umanitarie, e le attività di monitoraggio ai confini, per analizzare i movimenti dei rifugiati e garantire che si tratti di un ritorno volontario.  L’Unhcr ha inoltre sottolineato che se i recenti colloqui di pace ad Astana e a Ginevra hanno offerto una “crescente speranza”, resta il fatto che le “condizioni” per il ritorno dei profughi in Siria “in modo sicuro e degno non sono ancora effettive”.

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