Smart cities, sviluppo per paese e benessere per cittadini

2 luglio 2014

Quello verso le megacities e’ un percorso inarrestabile, lungo il quale l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione avranno un ruolo determinate nel nostro modo di vivere. ”Vivremo in uno sciame di sensori che raccoglieranno dati su qualsiasi aspetto della nostra vita nella citta’. Si parla di 7.000 miliardi di sensori per 7 miliardi di cittadini. Questo e’ il trend. Noi come gestori di infrastrutture vediamo una convergenza di infrastrutture, non nella gestione ma negli obiettivi che queste devono porsi: offrire servizi di alta qualita’ ai cittadini-clienti”. ”Per questo occorre lavorare sull’informazione e sull’educazione dei cittadini affinche’ comprendano fino in fondo i vantaggi dell’innovazione. La tecnologia ha successo se i cittadini ne conoscono gli obiettivi e li condividono”. Cosi’ Livio Gallo, direttore Divisione Infrastrutture e Reti di Enel, aprendo l’incontro sul tema ”Smart cities: il futuro delle citta’. Un’opportunita’ per l’Italia” a cui hanno partecipato tra gli altri il segretario generale della Presidenza del Consiglio Mauro Bonaretti, John Rossant presidente di ”Newcities Foundation”, Anna Brogi (responsabile Sicurezza, Ambiente, Qualita’ ed Efficienza energetica nella Divisione infrastrutture e reti di Enel), il vice segretario generale dell’Anci Antonella Galdi, Luigi Marras (direttore generale per la mondializzazione e le questioni globali del ministero degli Affari esteri) e il sottosegretario al Mise Simona Vicari.

Che le smart cities rappresentino un’opportunita’ per il nostro paese ”e’ scontato”, come ha osservato Bonaretti il problema e’ che occorre darsi ”una strategia paese” che con coraggio ”liberi le energie delle nostre citta”’ ad esempio pensando a forme di investimento che possano rimanere fuori dai vincoli di spesa, che portino le citta’ a programmare strategie di sviluppo condivise da tutte le parti in campo e che abbiano sempre finalita’ concrete di miglioramento di vita di chi nelle citta’ ci vive. ”Occorre un approccio coraggioso all’innovazione” e ”occorre tracciare una road map verso l’obiettivo da raggiungere”. ”Solo cosi’ le smart cities non rimarranno solo parole ma diventeranno fatti”. Fatti di cui nel mondo ci sono gia’ testimonianze. Tra gli esempi portati da Rossant, il quartiere Hafencity di Amburgo dove si punta a ridurre le emissioni del 40% in pochi anni o l’idea di creare un parco lungo il fiume di Los Angeles ideando un sistema che avvisi del rischio inondazioni e quindi comunichi agli abitanti quando la pista ciclabile si puo’ percorrere in sicurezza. Certo alcune citta’ si prestano meglio a diventare intelligenti, per la loro struttura o la collocazione, altre meno. Non esiste un modello di smart city applicabile ovunque, ogni citta’ deve diventare intelligente a modo suo. Su questo, tutti d’accordo.

Ad esempio Genova – che e’ stata la prima citta’ a cui Enel ha guardato per lo sviluppo della smart city – aveva gia’ delle infrastrutture che potevano essere sfruttate per moltiplicare i servizi al cittadino. E dopo Genova sono venute Pisa, Bari, L’Aquila, Cosenza, Bologna e Torino in Italia, Malaga e Barcellona in Spagna fino a Buzios in Brasile e Santiago in Cile. La creazione delle citta’ metropolitane – come ha sottolineato Antonella Galdi dell’Anci – avra’ un impatto forte sul territorio e le amministrazioni dovranno prestare sempre piu’ attenzione a uno sviluppo sostenibile dal punto di vista ambientale, economico, sociale, di sicurezza. ”Per un comune smart city vuol dire programmare e gestire in modo integrato politiche e interventi di innovazione finalizzati a migliorare la vita urbana. Si tratta di un modello orientato all’inclusione sia per la fruizione dei servizi che di partecipazione attiva dei cittadini all’organizzazione e alla produzione dei servizi stessi”. Una sfida impegnativa e una grande opportunita’, un obiettivo al quale si deve puntate collaborando. Pubblica amministrazione, imprese, universita’, cittadini: tutti potenzialmente protagonisti nel disegnare la citta’ intelligente.

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