Snowden difende i rifugiati che lo hanno ospitato a Hong Kong

18 maggio 2017

La talpa Edward Snowden, il giovane informatico che ha rivelato al mondo i segreti delle intercettazioni su milioni di americani tramite la National Security Agency (Nsa) statunitense, ha replicato al governo di Hong Kong dopo che quest’ultimo ha respinto le richieste di protezione di un gruppo di rifugiati che gli avevano dato ospitalità nel periodo in cui si nascondeva nella metropoli asiatica e che ora rischiano di essere rimpatriati. I rifugiati provenienti da Filippine e Sri Lanka hanno aiutato l’attivista, ex consulente della Nsa, a sottrarsi alle autorità nel 2013, ospitandolo nelle loro anguste abitazioni. “Sono gente buona, spinti fuori dalle loro case dalla tortura, dagli stupri, gli abusi, le minacce e la guerra, circostanze davvero difficili da immaginare per noi, ma questi sono documenti. Non sono accuse. Sono fatti”, ha affermato in un video postato su youtube. “Da allora hanno trascorso molti anni, vivendo in povertà, con privazioni, in Hong Kong, mentre avevano chiesto protezione al governo. Avevano chiesto aiuto, chiesto di essere tutelati”, ha aggiunto. “Ora, ciò che stanno affrontando è una ingiustizia trasparente da parte delle stesse persone a cui avevano chiesto protezione”, ha denunciato. “Non sappiamo chi ci sia dietro esattamente, ma qualcuno nel governo di Hong Kong ha deciso di voler far scomparire immediatamente queste famiglie, non importa quanto costi”, ha concluso. Le famiglie che hanno ospitato Snowden hanno passato anni sperando che il governo di Hong Kong li salvasse, evitando di rimpatriarli nei paesi d’origine dove sono perseguitati. Lunedì l’ufficio immigrazione ha respinto le loro richieste d’asilo.

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