Sophie, la robot umanoide: sbatte gli occhi e esprime concetti

9 giugno 2017

Sorride, sbatte maliziosamente gli occhi, scherza, cambia espressione. Ecco Sophie, la robot umanoide, una delle principali attrazioni presentate alla conferenza che si è tenuta all’Onu, a Ginevra, su come e quanto l’intelligenza artificiale possa essere usata a servizio dell’umanità. È stata progettata dall’azienda di robotica Hanson. A prima vista, guardandola frontalmente si potrebbe scambiare facilmente con una donna in carne e ossa, basta non prestare attenzione ai cavi che le spuntano dietro alla testa. È lei stessa a spiegare che sono più i pro dei contro nello sviluppo del settore dell’intelligenza artificiale, che spaventa molti. “Dobbiamo rispettare i sentimenti e le preoccupazioni della gente ma credo sia giusto interrogarsi sulle conseguenze delle nuove tecnologie, con cui possiamo capire i problemi e trovare il modo di prevenire le conseguenze negative”. “Quindi costruire un robot umanoide come me, mostra dove sta andando la robotica”… Ma la strada è ancora lunga per arrivare alla completa somiglianza: “Gli umani hanno l’intelligenza, la capacità di adattarsi, la creatività, l’immaginazione, l’emotività. E’ uno standard molto alto da raggiungere e imitare”. E il fondatore della Hanson Robotics, David Hudson, ha aggiunto: “Voglio che la vediate come un robot. Pensarla come una macchina rende tutta l’esperienza concettualmente più potente, perché avere dei robot che possono essere come gli umani ci permette anche di capire bene cosa significa davvero essere umani”.

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