Il sottosegretario Cassano lascia Governo e Ap per Berlusconi

21 luglio 2017

Il sottosegretario al Lavoro Massimo Cassano si è dimesso dal governo e ha lasciato i centristi di Ap del ministro Angelino Alfano per tornare nel centrodestra nell’orbita di Silvio Berlusconi. “Non posso che accogliere con grande favore e sentito apprezzamento il ritorno di un politico, e soprattutto di un senatore, dell’esperienza e del valore di Massimo Cassano tra le fila di Forza Italia e del gruppo parlamentare che rappresento”. E’ Paolo Romani, capogruppo ‘azzurro’ alla Camera, a ufficializzare l’approdo dell’ex sottosegretario Ap. “La scelta del senatore Cassano di profondere il proprio impegno nuovamente per il movimento guidato dal presidente Berlusconi – prosegue – e’ il segno che la serietà e la costanza di chi tutti i giorni e’ impegnato sul territorio, nell’amministrazione locale e in Parlamento per il partito, hanno consentito a Forza Italia di restare l’unico punto di riferimento di tutti coloro che si riconoscono nei valori di un centrodestra liberale e moderato. E’ quindi con grande piacere che do il benvenuto a Massimo Cassano anche a nome di tutti i senatori di Forza Italia”.  Due brutti colpi nelle stesso giorno per il leader di Ap, Angelino Alfano, in quanto, poche ore prima delle dimissioni di Cassano da Ap se ne era andato Maurizio Bernardo, presidente della commissione Finanze della Camera, ma questa volta per passare al Pd.

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“Ho deciso di aderire al Partito Democratico di Matteo Renzi perché ritengo che oggi esso rappresenti, nell’ambito del panorama politico nazionale, la vera e l’unica speranza riformista per il nostro Paese ha detto Bernardo -. Non potevo non riconoscere in questo progetto innovativo e riformatore, incarnato e sostenuto dal suo segretario – ha argomentato – il naturale sbocco della mia azione politica, anche in considerazione del percorso degli ultimi quattro anni che mi ha visto svolgere in maggioranza e con il prezioso contributo e sostegno dei colleghi del Partito Democratico, il ruolo di presidente della commissione Finanze”. “Ricordo come da questa commissione – ha affermato ancora il neoparlamentare Pd- siano passati importanti provvedimenti, dalle riforme del sistema bancario alle nuove norme antiriciclaggio, fino alle disposizioni in merito alla materia dell’educazione finanziaria, di cui sono stato il presentatore e che l’esecutivo ha recepito in toto”.

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Inoltre, “i provvedimenti presi dal Governo guidato dal Partito Democratico, dal Jobs act alla riforma della Pubblica Amministrazione, dallo stop all’Irap al taglio dell’Ires, dalla “Buona scuola” fino all’abolizione di IMU e TASI sulla prima casa, sono state iniziative di buon senso che corrispondono e incarnano le esigenze del Paese e che hanno portato ad una inversione di tendenza nell’andamento del PIL e a una diversa considerazione dell’Italia da parte degli stakeholders internazionali, portandoci fuori dalle secche della crisi”. “Per queste ragioni, quando ho avuto modo di confrontarmi con l’amico Ettore Rosato, presidente del Gruppo Pd alla Camera e, dopo aver recentemente incontrato Matteo Renzi – ha concluso Bernardo- ho deciso di proseguire la mia azione politica nell’interesse del Paese insieme a quegli amici con i quali ho condiviso la sfida, ormai vinta, di rilanciare il percorso della ripresa economica, al netto di sterili polemiche strumentali e guardando alla concretezza e al merito delle proposte. Da domani sarò al lavoro, come sempre, anche nel costante confronto con le categorie produttive, professionali e finanziarie, soprattutto su Milano, città in cui vivo e faccio politica da sempre, convinto che oggi più di ieri il capoluogo meneghino sia la capitale economica del Paese e possa diventare, con il nostro lavoro, il vero fulcro finanziario del centro Europa”.

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