Sparatoria a Napoli: centinaia a sit-in, anche figlio di un boss

Sparatoria a Napoli: centinaia a sit-in, anche figlio di un boss
5 maggio 2019

“Forza Noemi” urlano centinaia di persone radunate in piazza Nazionale, dove venerdi’ la bimba di quattro anni e’ stata colpita da un proiettile vagante. Al sit-in delle associazioni anticamorra partecipano numerosi familiari di vittime innocenti della criminalita’: “Non vogliamo che quella bambina si aggiunga alla lista del nostro dolore”. E con loro c’e’ anche il figlio di un esponente di spicco di un clan malavitoso, Antonio Piccirillo, che si e’ dissociato pubblicamente dalle scelte del padre e che non esita a gridare in piazza: “la camorra fa schifo”. Lei, la piccola, lotta tra la vita e la morte nell’ospedale Santobono di Napoli: stamane si e’ recato da lei il presidente della Camera, Roberto Fico. I medici sono riusciti a estrarre il proiettile che le ha perforato i polmoni, fortunatamente senza ledere il cuore ne’ il midollo spinale, ma le condizioni della paziente restano “estremamente gravi”.

Noemi e’ in coma farmacologico, respira grazie al ventilatore meccanico, e ai suoi familiari radunati fuori della rianimazione non resta che sperare e pregare. “DisarmiAmo Napoli”, si legge sullo striscione dell’associazione ‘Un popolo in cammino’, promotrice dell’iniziativa cui hanno aderito Libera e altre sigle. “La camorra non puo’ distruggere le nostre vite e quelle dei nostri figli”, dicono i partecipanti al sit-in. Tanti in piazza, ma non abbastanza secondo gli abitanti del quartiere: “Di fronte a un episodio cosi’ grave doveva scendere in piazza tutta Napoli”, commentano i residenti invocando piu’ sicurezza, piu’ telecamere, piu’ istruzione e strutture di aggregazione per i giovanissimi. Senza sosta le indagini della squadra mobile di Napoli sull’agguato: il bersaglio era il pregiudicato Salvatore Nurcaro, 32 anni, considerato vicino ai clan del quartiere San Giovanni a Teduccio, periferia orientale di Napoli, raggiunto da sei proiettili e ricoverato in condizioni gravissime.

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Alla pista dell’agguato camorristico si affiancano altre ipotesi: una telecamera ha ripreso un sicario corpulento e dalle movenze impacciate, modalita’ che farebbero pensare a rancori di tipo personale. Il ministro degli Interni Matteo Salvini assicura: “Da padre, prima che da rappresentante delle istituzioni, prometto alla famiglia della piccola e a tutti i cittadini che non avro’ pace finche’ i responsabili non saranno arrestati, processati, condannati e sbattuti in galera per il resto dei loro giorni”. Intanto non si placa la polemica politica. Il Pd attacca Salvini (“da lui solo propaganda” secondo la senatrice Valeria Valente) che a sua volta critica il sindaco Luigi de Magistris: “Ho mandato 136 poliziotti, ho fatto installare piu’ telecamere, poi peccato che il sindaco di Napoli prepara le flotte per andare nel Mediterraneo e riempire l’Italia di migranti”. Il primo cittadino da ieri non partecipa a iniziative pubbliche e non commenta, in segno di solidarieta’ con Noemi. Annuncia pero’ dichiarazioni per domani, giorno in cui Salvini sara’ in Campania per un intenso tour elettorale in tutte le province. Si prevedono scintille.

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