Stadio Roma, Luca Parnasi vuole essere risentito da pm

Stadio Roma, Luca Parnasi vuole essere risentito da pm
Luca Parnasi
12 luglio 2018

Luca Parnasi vuole essere interrogato di nuovo dai magistrati della Procura che indagano sui presunti illeciti legati alla costruzione dello stadio della Roma che sorgera’ nell’area di Tor di Valle. Incassata ieri sera la decisione con cui la Cassazione ha negato l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare del gip Maria Paola Tomaselli per carenza di motivazione, l’ex amministratore unico dell’Eurnova, in carcere dal 13 giugno scorso in quanto ritenuto ‘dominus’ di un’associazione per delinquere finalizzata a una serie di reati contro la pubblica amministrazione, ha chiesto oggi agli inquirenti, tramite i suoi difensori, di essere risentito per fornire ulteriori precisazioni.

Il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il pm Barbara Zuin avevano gia’ espresso nei giorni scorsi il parere favorevole alla concessione dei domiciliari ritenendo che l’interrogatorio dell’imprenditore, reso a Rebibbia, rappresentasse una parziale ammissione, e non una vera e propria confessione, di quanto contestato nel capo di imputazione. Piu’ duro della Procura, invece, era stato il provvedimento del gip secondo il quale a Parnasi non poteva essere riconosciuto un affievolimento delle esigenze cautelari perche’ non ha preso “le distanze dal collaudato sistema corruttivo, da lui stesso creato ma, risulta, al contrario, averlo protetto e preservato cosi’ da mantenerne intatta l’operativita’”.

Per il giudice, insomma, Parnasi si sarebbe limitato ad “ammettere fatti inequivoci e incontrovertibili” e a riferire “esclusivamente circostanze gia’ note” senza offrire “alcun contributo all’indagine”. Intanto, domani, e’ prevista la decisione del gip che deve pronunciarsi sulle richieste di scarcerazione presentate dalle difese di Gianluca Talone e Giulio Mangosi, stretti collaboratori di Parnasi, ancora loro detenuti in cella da un mese esatto.

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