Stallo Rai, no Lega a Paterniti al Tg1 ma apre a Sciarelli

Stallo Rai, no Lega a Paterniti al Tg1 ma apre a Sciarelli
Federica Sciarelli
25 ottobre 2018

Le nomine Rai saltano anche per questa settimana, il cda Rai non è stato ancora convocato e a questo punto si dovrebbe slittare alla prossima settimana, visto che servono 48 ore di preavviso. Lo stallo, secondo quanto riferiscono fonti Lega e M5s, è sempre sul Tg1, che tocca ai 5 stelle: Matteo Salvini, dopo il no ad Alberto Matano, avrebbe bocciato anche il nome di Giuseppina Paterniti, “troppo di sinistra”, ma non sarebbe contrario a Federica Sciarelli.

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Luigi Di Maio, spiegano, non avrebbe preso bene i veti di Salvini sui nomi indicati da lui, ma fonti M5s non escludono che sulla Sciarelli alla fine si possa arrivare ad un’intesa. Altro nome circolato per il Tg1 è quello di Giuseppe Carboni, ma le voci di queste ore accreditano soprattutto l’ipotesi della conduttrice di Chi l’ha visto. Lo stallo, raccontano, starebbe irritando parecchi anche l’ad Fabrizio Salini, che ha da giorni in tasca la lista dei nomi e che si scontra con il rifiuto di Marcello Foa di convocare il cda. Tanto che qualcuno, in casa M5s, sospetta che la Lega la stia tirando per le lunghe con l’obiettivo di usare la Rai come strumento di pressione anche su altre partite aperte.

Se M5s alla fine scegliesse la Sciarelli al Tg1, alla Lega andrebbe Rai1, con Marcello Ciannamea, e il Tg2, con Gennaro Sangiuliano. La direzione di Rai2 invece andrebbe ai 5 stelle, con Maria Pia Ammirati. La terza rete e il Tg3 potrebbero restare come sono adesso, mentre la Lega otterrebbe anche la conferma di Alessandro Casarin alla Tgr, affiancato anche da Roberto Pacchetti, sempre per il Carroccio. Per Rai Sport ci sarebbe Maurizio Losa, mentre Fi otterrebbe Rai Parlamento con Antonio Preziosi.

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Tutto, però, è appeso al Tg1. Se verrà trovata un’intesa nelle prossime ore, il cda Rai potrebbe essere convocato per l’inizio della prossima settimana. Di fatto, o si raggiunge un accordo – e quindi si convoca il cda – tra domani e venerdì, oppure c’è il rischio di rimandare tutto a dopo il 5 novembre, visto che di mezzo c’è il ponte di Ognissanti.

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