Steinmeier da Putin, a un mese da nomina Schroeder al vertice della Rosneft

Steinmeier da Putin, a un mese da nomina Schroeder al vertice della Rosneft
Il presidente russo Vladimir Putin e il suo collega tedesco, Frank-Walter Steinmeier
25 ottobre 2017

Il presidente russo Vladimir Putin ospita il suo collega tedesco Frank-Walter Steinmeier a Mosca, a meno di un mese dalla nomina di (un altro tedesco, anche lui dell’SPD) Gerhard Schroeder a presidente del consiglio d’amministrazione della compagnia energetica russa Rosneft. L’occasione secondo quanto dichiara lo stesso Steinmeier in un’intervista al quotidiano russo Kommersant è la restituzione di una chiesa ai luterani. “Vado a Mosca – dice il capo di stato tedesco – per la Cattedrale di San Pietro e Paolo che sarà restituita alla Chiesa luterana evangelica della Russia. È particolarmente gratificante che sia diventato possibile esattamente nell’anno in cui celebriamo il 500esimo anniversario della Riforma”. Poi segue il ringraziamento a Putin che “personalmente ha sostenuto questo gesto, svolta derivata dalla iniziativa congiunta, che un tempo ha visto partecipi il vescovo Heinrich Bedford-Strohm e me. La cerimonia di consegna della cattedrale è una buona ragione per la mia visita”. Ma certo non si fermano alla religione la spinta a questa missione. Per la tv Deutsche Welle si tratta di un “nuovo capitolo nei rapporti Germania-Russia”. Ed è la prima visita in Russia di un presidente tedesco dal 2010. “Può sembrare un ramo di olivo diplomatico, ma Mosca e Berlino non possono aspettarsi una normalizzazione delle relazioni”, commenta il media tedesco.

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Tuttavia giusto pochi giorni orsono, Schroeder, nel suo intervento al Forum Economico Eurasiatico di Verona, organizzato da Conoscere Eurasia, aveva dichiarato: “Bisogna cercare di migliorare la posizione tra Ue e la Russia”. “Cadremo in una trappola” se “l’Unione europea adotta un atteggiamento protezionistico”, aveva aggiunto. A Kommersant il capo di stato ha detto inoltre: “sarei felice se il mio incontro con il presidente russo renda possibile capire se esiste una prospettiva per ripristinare la fiducia persa tra i nostri paesi e per capire come realizzare questo obiettivo. Perché la spirale negativa nei rapporti tra la Russia e l’Unione europea, che osserviamo negli ultimi anni, danneggia entrambe le parti e porta un grave rischio per il futuro. Non ho illusioni sulla prossima riunione. Ma mi rendo conto che le nostre relazioni – sia a livello di leadership dei paesi, sia tra le persone in Russia e in Germania – sono di grande importanza. Non possiamo permetterci di non parlarci tra noi. Il nostro dovere verso i nostri popoli è quello di impedire ulteriore alienazione tra i tedeschi e i russi”. La visita non a caso è iniziata con la deposizione di una corona di fiori sulla tomba del milite ignoto, sotto le mura del Cremlino. Proprio accanto ai monumenti alle città-eroe, che resistettero all’invasione nazista.

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Steinmeier tuttavia non rinuncia alla solita vis polemica contro Mosca, parlando di “preoccupazione” per “la violazione della libertà di azione delle organizzazioni pubbliche e della libertà di espressione in Russia. Le conseguenze di questo – insieme a molte altre – sono ora sentite dal regista Kirill Serebrennikov, ben noto in Germania”. Ma al di là dei guai giudiziari in Russia del direttore artistico del Gogol Theatre, per un caso dai molti lati oscuri, ci sono aspetti dell’attualità economica teutonica che dovrebbero riportare tutti con i piedi per terra. Soprattutto con l’ex cancelliere Gerhard Schroeder a capo di Rosneft, compagnia petrolifera parastatale russa e braccio operativo della politica energetica di Putin, ogni polemica sembra superata in corsa e l`opinione pubblica tedesca è costretta ad affrontare il tema scomodo delle relazioni con la Russia. Anche tenendo conto che il colosso energetico si è formato con l’espropriazione, vale a dire sulla rovina giudiziaria di altre compagnie russe come Yukos e Tnk. A tutto questo si aggiungono le lamentele crescenti e continue degli imprenditori tedeschi, stanchi delle sanzioni, che hanno colpito in questi anni i fiorenti scambi tra Berlino e Mosca. Va detto che Steinmeier, oggi presidente federale, si era espresso pubblicamente contro le sanzioni nel maggio 2016 da ministro degli Esteri.

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