Strage Bologna, ergastolo per Gilberto Cavallini. Familiari vittime, sentenza rende giustizia

Strage Bologna, ergastolo per Gilberto Cavallini. Familiari vittime, sentenza rende giustizia
Gilberto Cavallini
9 gennaio 2020

Condanna all’ergastolo per l’ex terrorista dei Nar Gilberto Cavallini, nel processo sulla Strage della stazione di Bologna del 2 agosto 1980. La sentenza e’ stata letta dalla Corte di assise, dopo sei ore e mezza di camera di consiglio. Alla lettura della sentenza l’imputato, in semiliberta’ nel carcere di Terni, non era piu’ presente in aula. In mattinata aveva fatto dichiarazioni spontanee. Erano presenti invece una trentina di familiari delle vittime, tra i banchi del pubblico, che hanno accolto il verdetto in maniera composta, con evidente soddisfazione. Presente anche la presidente dei familiari delle vittime della Banda della Uno Bianca, Rosanna Zecchi.

“A nome della Procura esprimo la piena soddisfazione per la condanna inflitta a Cavallini. E’ un riconoscimento agli sforzi compiuti in questi anni”, ha detto il pm Antonello Gustapane, che con i colleghi Antonella Scandellari e Enrico Cieri ha condotto l’accusa nel processo all’ex Nar. Centomila euro per ogni persona che nella Strage di Bologna ha perso un parente di primo grado o il coniuge, 50mila per chi ha perso un parente di secondo grado o un affine di primo o secondo grado, 30mila per chi ha perso un parente o un affine di grado ulteriore, 15mila per ogni ferito, 10mila per chi ha un parente ferito. Sono, invece, le provvisionali immediatamente esecutive per le parti civili, decise dalla Corte di assise di Bologna nella sentenza di condanna all’ergastolo per Gilberto Cavallini. L’imputato e’ stato condannato anche a risarcire i danni, da liquidare nella competente sede civile.

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“La sentenza non cancella gli 85 morti e i 200 feriti, ma rende giustizia a noi familiari delle vittime che abbiamo sempre avuto la costanza di insistere su questi processi”. E’ il primo commento dei familiari delle vittime della Strage di Bologna, per voce della vicepresidente Anna Pizzirana, alla sentenza che ha condannato all’ergastolo l’ex Nar Gilberto Cavallini. La difesa Cavallini aveva detto che 40 anni dopo e’ inumano condannare una persona: “No, non e’ inumano, perche’ hanno condannato anche quelli della Shoah dopo 70 anni, non vedo perche’ debba essere inumano. E’ una giustizia che viene fatta ai familiari delle vittime, per la nostra perseveranza. E, se le carte processuali lette, rilette esaminate da questa Corte hanno stabilito cosi’ e’ una sentenza corretta”, ha detto Pizzirani.

LEGALI VITTIME

“Questo processo ha condannato il quarto Nar alla pena dell’ergastolo, in questa strage fascista e, aggiungo, con inquietanti collegamenti con apparati dello Stato deviati il cui ruolo, in questa istruttoria, ha iniziato a emergere”. E’ il commento dell’avvocato Andrea Speranzoni, del collegio di parte civile per le vittime dell’attentato del 2 agosto 1980, alla sentenza a carico di Gilberto Cavallini. “Dobbiamo, a questo punto, leggere le motivazioni – ha aggiunto – sappiamo che c’e’ da due anni un’indagine sui mandanti in Procura generale. In questo dibattimento e’ emerso che Gilberto Cavallini aveva dei numeri di telefono di una struttura dell’intelligence, e’ emerso un covo dei Nar a Roma in via Gradoli in un luogo noto per altre vicende di terrorismo di anni precedenti. Sono emersi molti punti di contatto di Gilberto Cavallini e dei Nar con apparati deviati dello Stato. Questa sentenza ne conferma la responsabilita’ e riteniamo che recepira’ questi accertamenti che l’istruttoria ha consentito di fare, che ci mostrano non piu’ dei Nar spontaneisti, ma dei Nar collegati con apparati dello Stato”.

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Tuttavia, per il legale, dopo la sentenza di condanna all’ergastolo per Gilberto Cavallini “abbiamo questo dovere che ci muove: continuare in tempi brevi la battaglia sui mandanti. Questa e’ la prossima tappa”. “Il 28 dicembre e’ scaduto il termine dell’indagine su Paolo Bellini e nei suoi confronti la Procura generale dovra’ assumere decisioni. Riteniamo possa non essere l’unico interessato dall’indagine”. In ogni caso, “il prossimo passaggio – ha detto Speranzoni – che coinvolgera’ gli interessi dei nostri assistiti, degli enti pubblici e dell’opinione pubblica sara’ un pezzo di verita’ importantissima su chi ha finanziato, favorito, coordinato e ottimizzato il risultato politico della Strage”.

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