“Sulla mia pelle”, Cremonini: ho studiato 10mila pagine di verbali

30 agosto 2018

Lungo applauso in conferenza stampa e al termine della proiezione del film “Sulla mia pelle” di Alessio Cremonini in concorso per la sezione Orizzonti della 75esima Mostra del Cinema di Venezia che uscirà il 15 settembre nelle sale. Il film ripercorre gli ultimi 7 giorni di vita di Stefano Cucchi in quel 15 ottobre del 2009 quando venne arrestato.

Applaudito il cast del film in conferenza stampa: Max Tortora, Milvia Marigliano, Jasmine Trinca che interpreta Ilaria Cucchi, Alessandro Borghi nel ruolo di Stefano Cucchi e il regista Alessio Cremonini. Cremonini ha spiegato come la sceneggiatura e il film siano frutto di un lungo e profondo lavoro. “Abbiamo studiato diecimila pagine di verbali. Lo abbiamo fatto con grande umiltà e senso francescano cercando di capire senza pregiudizi. Abbiamo cercato di capire – ha aggiunto – lo stato d’animo di una persona leggendolo da un verbale o ascoltando una fredda testimonianza, far diventare le carta carne come la prova di pestaggio di Stefano Cucchi che è avvenuto sul suo corpo. Molto studio e confronto di diverse opinioni. L’interesse di Netflix e stato importante, il film e stato valutato da persone che di quella storia non sapevano nulla. Speriamo che questa storia arrivi ovunque”.

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Il regista ha ribadito la neutralità nell’utilizzo dei fatti sulla vicenda Cucchi: “I film non sono aule di giustizia, i giudici devono ancora giudicare e giusto che siano i magistrati a dirci cosa è successo. La storia è quella di un ragazzo che ha passato sette giorni d’inferno e Cucchi non ha subito lo stesso rispetto. Abbiamo voluto raccontare tutto quanto e accaduto a Stefano”. Alessandro Borghi, che per interpretare Cucchi ha perso 18 chili, ha aggiunto come il film possa essere “l’occasione per tutti di formarsi un’opinone; se fosse stato troppo cattivo avremmo dato materiale agli haters e non si sarebbe parlato del film. Invece il film ha storia rigorosa e precisa”.

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L’attore ha poi parlato della “responsabilità” nel portare sul grande schermo una “ferita aperta per il Paese e trovare la misura giusta per raccontare questa storia che seguo da anni. Ho capito che era un’occasione inestimabile per parlare di una storia che doveva essere raccontata grazie a una sceneggiatura diretta e che non strumentalizzata nulla”. er l’immedesimazione, “ma per rispettare Ilaria Cucchi che ha portato in pubblico il suo dolore privato e che doveva avere il massimo rispetto”. Max Tortora, che interpreta il padre di Stefano Cucchi, è apparso molto emozionato, “la misura era importantissima e così il rispetto. Bisogna essere dentro la storia ma non strafare mai. Un regista che non ha voluto indugiare con voyerismo ma che si è tenuto un passo indietro lasciando parlare gli eventi”.

Nulla è fiction nel film su Cucchi: “Tutto ciò che viene raccontato di Stefano è documentato – ha proseguito Borghi – ci sono state dette da persone che lo conoscevano. Stefano si era avvicinato alla fede, questa stava diventando una nuova fase della vita di Cucchi. Con fatica come le persone che hanno fatto degli errori. Ho voluto raccontare quei sei giorni di prigioni in cui lui ha cercato di portare dei cambiamenti nella sua vita pur continuando a sbagliare. Ho seguito il flusso di quanto accadeva. E nella seconda parte del film dovevo anche tenere sotto controllo il dimagrimento”. Borghi ha perso 18 chili per interpretare Cucchi e seguito da una nutrizionista. “Sono diventato piuttosto intrattabile con 40 grammi di lenticchie rosse decorticate. Pesavo 62 chilogrammi nelle ultime due settimane”.

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