Svelata la prima opera di Leonardo Da Vinci, un Arcangelo Gabriele

22 giugno 2018

Un’opera dal valore inestimabile. La prima opera pittorica realizzata da Leonardo Da Vinci e la prima da lui firmata. E’ datata aprile 1471. E’ l’Arcangelo Gabriele, realizzato su una quadrella, piastrella in terracotta invetriata prodotta verosimilmente da un giovanissimo Leonardo poco più che 18enne nella fornace del nonno a Bacchereto. E’ stata presentata per la prima volta in anteprima mondiale a Roma, presso la stampa estera, dopo anni di studi, prove scientifiche e artistiche che ne hanno accertato la paternità.

Il professor Ernesto Solari, noto studioso di Leonardo: “Non sappiamo se ne avesse fatte altre prima, ma è la prima in assoluto che abbiamo oggi, quindi un’opera straordinaria che va a colmare una lacuna. Il nostro cliché mentale è quello di un Leonardo della Gioconda, del Cenacolo, delle opere della maturità. Ma della sua giovinezza non abbiamo riferimenti se non un disegno del ’73”. Secondo il professor Solari si riconoscono anche i segni che apparterranno al Leonardo maturo, nei riccioli e nel tratto mancino della mandibola e del collo. Ma non solo: la quadrella sarebbe il primo autoritratto di Leonardo, che si ritrae come Arcangelo Gabriele, un classico dell’iconografia dell’epoca.

E le ali di pavone indicano il sacro, l’immortalità. C’è anche un piccolo rebus che lo confermerebbe, vista l’indicazione della data di nascita del genio, 1452. Sulla mandibola è mimetizzata la firma “da Vinci lionardo” accanto alla data 1471 e sul bordo inferiore la sigla LDV ib a indicare le iniziali e la sua origine “Lionardo Da Vinci di Vinci”. L’autenticazione e l’attribuzione al maestro è arrivata anche grazie allo studio della dottoressa Ivana Rosa Bonfantino: “Io da grafologa ho dovuto studiare per anni la scrittura di Leonardo prima di dire che quella firma e quegli scritti che si presentano sul volto sono attribuibili a Leonardo giovane”.

La quadrella arrivò alla nobile famiglia Fenicia di Ravello, in Campania, nel 1499 dalle mani di Giovanna D’Aragona che presumibilmente l’aveva ricevuta in regalo da Leonardo. Ma c’è un buco storico di 20 anni da quel 1471. La speranza degli studiosi è che se ne interessi lo Stato, e l’opera finisca in un museo come patrimonio italiano e testimonianza del percorso di Leonardo. Intanto una copia sarà esposta dal 22 giugno al Museo Leonardo Da Vinci Experience di Roma accanto a una macchina per fare quadrelle realizzata e progettata dallo stesso Leonardo, esperto e appassionato anche di maioliche.

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