Tangenti, Vella: mai promosso incontro Scaroni-ministro Algeria

25 settembre 2017

“Non ho mai incontrato Farid Nourredine Bedjaoui per organizzare un incontro tra Paolo Scaroni e il Ministro dell’energia algerino, Chekib Khelil”. Lo ha assicurato Antonio Vella, ex responsabile Eni per l’area del Nord Africa, durante il suo interrogatorio nell’aula del processo milanese che lo vede imputato per corruzione internazionale insieme all’ex numero uno del gruppo del “cane a sei zampe”, Paolo Scaroni, ed altri per la presunta maxi tangente che Saipem, secondo l’accusa formulata dai pm Fabio De Pasquale, Sergio Spadaro e Isidoro Palma, avrebbe pagato a favore di politici del governo algerino in cambio di commesse petrolifere dal valore complessivo di 8 miliardi di dollari. Mazzetta che – sempre in base al capo di imputazione – sarebbe stata versata a Khelil, ex Ministro dell’energia di Algeri, attraverso l’intermediazione del suo allora braccio destro Bedjaoui. Sono in tutto 10 gli imputati nel processo in corso davanti ai giudici della Quarta Sezione Penale del Tribunale di Milano: insieme a Scaroni e Vella, tre ex top manager di Saipem (l’ex presidente e amministratore delegato Pietro Tali, l’ex direttore operativo Pietro Varone e l’ex direttore finanziario Alessandro Bernini), il presunto “collettore” delle tangenti Bedjaoui, il suo braccio destro Samyr Ouraied, e il presunto riciclatore delle mazzette, Omar Habour. L’elenco degli imputati si chiude con Eni e Saipem, sotto processo ai sensi della legge 231 sulla responsabilità amministrativa di società per reati commessi dai propri dirigenti. Il processo proseguirà mercoledì prossimo con l’esame in aula di Varone.

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