Tavecchio: “Pago per scelte non mie, commissario fatto grave”

20 novembre 2017

Carlo Tavecchio va all’attacco. Neanche un paio d’ore dopo l’annuncio delle sue dimissioni convoca una conferenza stampa e spara a zero. Sui motivi della sua scelta e su quello che potrà essere il futuro. “Le pressioni fatte sui Dilettanti sono state inimmaginabili”. Non parla di tradimento Tavecchio dopo la decisione dei Dilettanti di sottrargli l’appoggio in Consiglio, ma “sono scelte politiche legittime”. E al presidente del Coni che annuncia il commissariamento della Figc risponde: “Ho condiviso tutto con lui in questi anni. Sarebbe molto grave, ci sono statuti e regolamenti”. Tavecchio va all’attacco. “Ho rassegnato le dimissioni e come mero atto politico ho chiesto quelle del Consiglio Federale. Nessuno le ha rassegnate, sono rimaste le mie. Siamo arrivati a un punto di speculazione che ha raggiunto limiti impossibili. Credevo che mercoledì fossero cambiate le cose ma oggi ho trovato la mia componente (la LND, ndr) che ha fatto considerazioni che non promettevano sostegno. Non ho pensato un istante: mi sono dimesso e ho chiesto le dimissioni al Consiglio per un atto politico, non sportivo”. Avrebbe voluto attendere la nomina dei presidenti delle leghe di A e B. “Si è permesso di prendere decisioni gravi quando il soggetto più importante, fornitore delle risorse del sistema Italia, è assente. Quando la A e la B non ci sono. La B eleggerà il 23, la A il 27: oggi siamo il 19 e questi sono gli 8 giorni della tragedia del calcio mondiale italiano”.

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Poi ricorda con veemenza tutti i successi della sua gestione: “Le riforme non possono essere fatte per un campo di calcio ma a livello generale di sistema. Chi è andato a Istanbul per organizzare Uefa e Fifa? L’Italia è rappresentata come prima nazione d’Europa che sostiene il calcio europeo. Quattro squadre in Champions sono venute perché Tavecchio ha una giacca blu? Michele Uva è vicepresidente della Uefa perché è bello? Chi ha fatto queste operazioni? Gli gnomi dietro le scrivanie? Abbiamo attivato i Centri Federali, sviluppato il calcio femminile. Abbiamo un equilibrio di bilancio che fa invidia a chi è quotato in borsa. Abbiamo preparato bilanci amministrativi, etici e sociali. Le quattro squadre in Champions, gli investimenti sulla parte amministrativa, la ristrutturazione completa di Coverciano. Abbiamo introdotto la VAR: nel 2014 per primo in Europa ho scritto a Blatter per la tecnologia in campo. Il primo era Biscardi, secondo Tavecchio”. A 74 anni non ho bisogno di una sedia? Si chiede Tavecchio: “Chapeau ai Dilettanti. Ho fatto una squadra nel ’74, tutte le mie indennità sono lì da 44 anni. Ho fatto investimenti per 500mila euro e dobbiamo dire ‘chapeau’ a chi? (riferendosi a Malagò, ndr). Lo dico io. Mi vogliono mettere in testa che sono stanco, dico che voglio portare a termine questi 90 giorni. Malagò ha detto che non ci sono motivi per commissariare la FIGC: tutto funziona, abbiamo solo deciso senza la Serie A. I 140 milioni che arrivano alla A è deciso da terzi. Io chiedevo di spostare l’attenzione di 10-15 giorni. Il problema non era, ovviamente, il fatto di dimostrare che c’erano dei giorni di lasso di tempo per concludere l’Apocalisse. Giochiamo le prime partite a marzo, le ufficiali della Nation League a settembre. C’era bisogno del grande conduttore prima di queste date?”.

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Sullo sciacallaggio politico dice: “Io non giudico più nessuno, non parlo di tradimenti e ognuno fa le sue scelte che hanno vari risvolti”. Carlo Tavecchio paga per aver scelto Ventura: “Bene, lo ha detto il presidente del Coni che a scegliere Ventura è stato Lippi e non io. Io non metto in piazza ciò che accade nelle riunioni private. Le mie colpe? Non sono intervenuto nell’intervallo della partita a Milano, il resto ho fatto tutto normale. Il gol con la Svezia avrebbe cambiato tutto”. Pressioni poitiche? “Le dichiarazioni virgolettate vanno prese in considerazione. Il Ministro si è speso quotidianamente”. Infine resterà commissario della Lega di serie A. “Sono stato incaricato con la fretta, ogni mese doveva essere quello successivo. Uva e Nicoletti mi hanno aiutato, dovevamo raggiungere tanti obiettivi tra bilancio e organizzazione, poi i diritti tv: siamo passati da 190 a 450 milioni come fossero caramelle. Abbiamo preso decisioni epocali aprendo i diritti tv al mondo, portando avanti l’Italia in strategie internazionali. Avremo quattro squadre in Champions. Fino all’11 dicembre sarò lì e ci sarà l’apertura dei diritti tv nazionali, molto appetiti e ne sono assolutamente certo. Se raccogliamo 1,4 miliardi, voglio capire un sistema che si rifiuta di concedere dieci giorni di tempo a una componente fornitrice del massimo impegno economico al sistema calcistico italiano. Qualcuno, non certo io, dovrà spiegarlo quando ci sarà una nuova presidenza di A e idem in B”.

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