Tea Falco alla regia: la mia Sicilia e il senso della vita

20 giugno 2018

Adamo, Eva e la metafora di un dolce chiamato “Cannolo” come riassunto dell’universo. “Ceci n’est pas un cannolo” è l’opera prima di Tea Falco, l’attrice catanese di “Io e te” di Bernardo Bertolucci, delle serie tv “1992 e “1993”, artista e soprattutto fotografa. Il suo primo documentario da regista è stato presentato al Biografilm Festival di Bologna e andrà in onda su Sky Arte, che lo ha prodotto in collaborazione con Cinedance il 29 giugno. Racconta la sua Sicilia.

“Ceci n’est pas un cannolo è un’analisi antropologica su 20 personaggi e una ricerca sul senso della vita. Sono andata in giro per tutta la Sicilia per un anno e ho selezionato 20 personaggi che potessero in qualche modo raffigurare la Sicilia”. Alcuni parlano in dialetto siciliano. C’è la casalinga, il filosofo, il parcheggiatore abusivo, il playboy, il maestro di pupi… Un’umanità variegata in cui spicca anche suo padre.

“Ho cercato di fare un ritratto variopinto della Sicilia e ho inserito anche mio padre perché rappresenta un po’ un’altra parte di me”. E Adamo ed Eva. “Adamo ed Eva perché è come se fosse la mia ricerca di Dio senza Dio, dove Dio siamo in qualche modo tutti insieme, noi…”. La prima esperienza alla regia è stata particolare, ci racconta. “È come se recitassi anche da regista”. “È un documentario sui personaggi, quelli che ho intervistato è come se fossero personaggi che io voglio interpretare un giorno. Quindi ho fatto la regista come se fossi un’attrice”.

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