Sarri: “Juve superiore a noi, anche politicamente”

Sarri: “Juve superiore a noi, anche politicamente”
L'allenatore del Napoli, Maurizio Sarri
1 aprile 2017

Vigilia di Napoli-Juventus per Maurizio Sarri che domani sera vedrà anche il ritorno di Gonzalo Higuain al San Paolo però da avversario. “E’ un ragazzo a cui voglio bene, gli devo molto – dice il tecnico azzurro sull’argentino – ora però ha una maglia di un altro colore e quindi sarà un avversario. Lui sa cosa penso di lui, mi basta questo, non devo dimostrare niente e domani sarà un avversario come gli altri, anche se più forte degli altri”. Sarri è convinto che per battere la Juventus la sua squadra dovrà concedere quasi nulla: “Non esistono partite perfette per noi, giochiamo tratti di gara molto bene e poi invece altre con errori banali. La partita in cui abbiamo avuto la miglior organizzazione difensiva è stata proprio a Torino ma abbiamo messo dentro due errori ed abbiamo preso due gol. Bisogna essere bravi ad avere continuità nell’attenzione”.

Il tecnico azzurro parla di una Juventus più forte anche politicamente: “In tutti i sensi, in tutte le espressioni che possono portare punti ad una squadra. Anche politiche, di rapporti, ma l’aspetto principale è che loro sono i più forti tecnicamente”. sulla questione invece scudetto e della possibile rimonta in caso di vittoria domani sera: “Numericamente non è possibile riaprire il campionato, la Juventus in proiezione per il suo rendimento potrebbe perdere quattro punti. E’ praticamente impossibile, poi c’è spazio alla casualità, ma non credo. Se valutiamo i singoli episodi, essendo sempre terzi, pensi di poter essere più vicino, ma sappiamo che negli ultimi anni la Juventus è stata di un altro livello per forza tecnica, economica, politica, societaria. Se andiamo sul singolo episodio viene questo retropensiero”. Infine parla delle possibili assenze di Dybala e Mandzukic: “Non so, per me gli aspetti mentali possono influire più di quelli tattici se giochi a tre o quattro perché i giocatori si conoscono ormai bene. Le motivazioni e la lucidità nell’agonismo saranno determinanti. A me non mi fa paura se giocano a tre o quattro, la loro forza sono i giocatori che vanno in campo”.

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