Tensioni M5s-Lega su manovra e Genova, E Conte tenta mediazione

Tensioni M5s-Lega su manovra e Genova, E Conte tenta mediazione
Luigi Di Maio, Giuseppe Conte e Matteo Salvini
17 settembre 2018

Un vertice di maggioranza sulla manovra che si potrebbe tenere oggi e martedì, un incontro con il governatore della Liguria Giovanni Toti e il sindaco di Genova Marco Bucci. Sono i due appuntamenti con cui il presidente del Consiglio Giuseppe Conte cerca di “sminare” due dei temi su cui maggiormente emergono le fibrillazioni tra Lega e M5s.

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Sulla manovra prosegue il confronto tra le due anime del governo giallo-verde. “Faremo una manovra coraggiosa per realizzare le proposte del contratto di governo, a cominciare proprio dal reddito di cittadinanza”, assicura Francesco Silvestri, deputato M5s. Una priorità su cui il Movimento 5 stelle non intende fare passi indietro, ma che si trova a fare i conti con i vincoli di bilancio, dato che la Lega non vuol mollare su flat tax (per quanto inizialmente limitata) e abolizione della legge Fornero, su cui si cerca una soluzione. Sulla manovra il ministro per gli Affari Europei Paolo Savona, intervistato da ‘Libero’, non si sbilancia.

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“I miei colleghi di governo si sono già espressi. Io ho aggiunto la considerazione del rispetto dinamico dei parametri fiscali, sulla base degli investimenti che riusciremo a mobilitare”. Savona lancia però anche un allarme per tutta l’Europa: “Se non si stimola la crescita reale in un mercato che spontaneamente non la produce – dice – non c’è palliativo monetario che possa sventare il collasso”. Che sulla manovra la tensione sia alta lo fanno capire anche i malumori che lasciano trapelare sia M5s che Lega nei confronti del ministro dell’Economia Giovanni Tria, per l’indicazione di Domenico Fanizza per l’executive board del Fondo monetario internazionale. Secondo fonti di entrambi i partiti della coalizione, infatti, la scelta sarebbe stata fatta da Tria senza consultarli.

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Anche su Genova, però, i rapporti tra Lega e M5s sono tesi, tanto che il decreto emergenze, approvato “salvo intese” giovedì scorso in Consiglio dei Ministri, ha rischiato di saltare e ha provocato l’arrabbiatura di Toti e Bucci, che non sono stati consultati. Per questo Conte li riceverà a Palazzo Chigi. I nodi che restano da sciogliere sono quelli relativi a tempi e modalità di ricostruzione del ponte Morandi, ma anche la nomina del commissario straordinario e i finanziamenti garantiti dal governo per il sostegno alla città. Insomma quella che si apre oggi sarà una settimana difficile per Conte, che poi partirà per il summit informale dei leader Ue a Salisburgo e, la prossima settimana, sarà a New York per il primo intervento all’Onu. askanews

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