Margaret Thatcher, l’immortale rivoluzione della “Lady di Ferro”

Margaret Thatcher, l’immortale rivoluzione della “Lady di Ferro”
Margaret Thatcher
4 maggio 2019

Quarant’anni fa, varcava le soglie di Downing Street, scrivendo un pezzo di storia della Gran Bretagna. Elegante, ma soprattutto intransigente, Margaret Thatcher, per circa dodici anni è stata una delle protagoniste della politica mondiale in qualità di primo ministro. Un periodo che va dal 1979 al 1990, da Jimmy Carter a George Bush senior, passando per Ronald Reagan. Il periodo più lungo, tutt’ora, per un primo ministro britannico, che va da Leonid Breznev a Michail Gorbacev. Un periodo di guerra fredda e di crisi della politica economica keynesiana. Figlia di un droghiere e di una brava sarta, Margaret Hilda Roberts Thatcher, s’è faticosamente conquistato il suo posto ad Oxford, laureandosi in chimica. I riflettori su di lei si accendono la mattina del 4 maggio 1979, quando cameramen e fotografi provenienti da tutto il mondo, la immortalano per la prima volta, fresca di nomina, davanti la celeberrima residenza del primo ministro, in Downing Street numero 10, al centro di Londra. Indossava un vestito e una giacca neri e bianchi di Donegal, capelli biondo pallido, perle e con l’immancabile borsetta che conteneva sempre una penna.

“Se indossi una goccia di colore in un completo, ti fa sembrare più alta”, il suo motto. Amata e odiata, oggi la Thatcher è stata consacrata per le due riforme economiche a favore del libero mercato, per le sue battaglie contro l’ingerenza dello Stato nella vita dei cittadini, per il pugno di ferro nelle dispute con i sindacati, per le sue idee anti-europeiste che in qualche modo hanno anticipato le scelte future del Regno Unito. Con la privatizzazione, ha trasformato gli ordinari risparmiatori in azionisti. Attraverso la vendita di case popolari, ha trasformato gli inquilini in proprietari. Celebre è stata la sua vittoria, nel 1982, alle Isole Falkland contro il regime militare argentino di Leopoldo Galtieri. Ma questo non è l’episodio che le ha conferito il nomignolo di ‘Lady di Ferro’ ma la propaganda sovietica. Sono stati infatti i sovietici annidati oltre la ‘cortina di ferro’ aa appiopparle ‘Lady di Ferro’. Non a caso la sua nomina ha preoccupato Mosca: il Regno Unito ha schierato i nuovi missili da crociera statunitensi sul proprio suolo, facendo iniziare una nuova fase di confronto militare con l’Urss in Europa.

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La Thatcher è la prima ad aprire il dialogo con Michail Gorbacev, prima di Reagan. L’anticipo è di due anni: in quel dicembre 1984, Gorbacev finanzia segretamente i minatori in sciopero contro il Governo Thatcher. Un dialogo che, però, ha portato alla dissoluzione dell’Unione Sovietica e al crollo della cortina di ferro e del Muro di Berlino. Margaret Thatcher e Theresa May sono spesso messe a confronto, nel bene e nel male. Ma perché? Solo perché sono entrambi conservatrici inglesi? Solo perché sono due donne al numero 10 di Downing Street? Insomma, perché? Ad accomunarle politicamente mille problemi interni al partito conservatore dei Tories, mille problemi di popolarità nel Regno e fuori, mille decisioni difficili. Però, se una ha avuto il pugno di ferro, l’altra soffre da tempo montanti e ganci destri dal pugno dell’Unione Europea e dalla Camera dei Comuni inglese. E la May, di certo, non lascerà il segno nella storia britannica come la “Lady di Ferro”. Che, dopo infarti e ictus che l’hanno colpita all’inizio degli anni 2000, e da tempo malata di Alzheimer, Margaret Thatcher è morta a Londra all’età di 87 anni l’8 aprile 2013.

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