Tre morti a Gaza. Trump, potrei andare a Gerusalemme

Foto Lapresse
27 aprile 2018

E’ di 3 palestinesi morti e 833 feriti il bilancio degli scontri al confine tra la Striscia di Gaza e Israele, denominata dagli organizzatori “gioventu’ ribelle”, a causa dell’alta partecipazione di giovani. E’ l’ultimo bilancio fornito dal ministero della Salute della Striscia. Migliaia di manifestanti palestinesi sono tornati oggi al confine della Striscia di Gaza con Israele per il quinto venerdì consecutivo di manifestazioni soprannominate “Grande Marcia del Ritorno”. Manifestanti sono stati visti in diversi siti, ma con numeri in calo rispetto alle settimane precedenti. Decine di giovani hanno bruciato pneumatici e lanciato pietre a centinaia di metri dal confine, con i soldati israeliani che a loro volta hanno sparato contro di loro. L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha esortato Israele a impedire l’uso “eccessivo” della forza contro i manifestanti palestinesi a Gaza e ha chiesto che i responsabili di queste violenze siano puniti. “Ogni settimana, assistiamo a esempi di ricorso alla forza letale contro manifestanti disarmati”, ha dichiarato Zeid Raad al Hussein che parla di 42 morti, 4 dei quali adolescenti, e di circa 5.500 feriti.

Il 14 maggio verrà spostata l’ambasciata Usa da Tel Aviv a a Gerusalemme

Decine di migliaia di palestinesi della striscia di Gaza si ritrovano ogni venerdì da fine marzo per rivendicare il diritto dei palestinesi a tornare sulle terre da dove furono allontanati o fuggirono alla creazione dello stato di Israele, nel 1948. Si avvicina intanto il 14 maggio, la data indicata per il trasferimento dell’ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemme. Nel corso della conferenza stampa con la cancelliera Angela Merkel, Donald Trump ha ribadito che potrebbe recarsi a Gerusalemme in quella occasione. “Potrei andare. Ne sono molto orgoglioso”, ha affermato il presidente Usa. Lo spostamento dell’ambasciata americana a Gerusalemme “e’ stato promesso per molti anni da molti presidenti. Hanno tutti fatto promesse elettorali che poi non hanno avuto il coraggio di mantenere. Io le ho mantenute e per questo potrei andare”, ha dichiarato Trump rivendicando anche il merito di aver ridotto il costo per lo spostamento della sede diplomatica. Inizialmente sarebbe dovuto ammontare ad un miliardo di dollari mentre ora sara’ compreso tra 300.000 e 400.000 dollari.

Dal 30 marzo a oggi sono 44 i palestinesi uccisi nelle proteste.

Trump aveva gia’ espresso il desiderio di partecipare all’evento durante la visita a Washington del premier israeliano Benjamin all’inizio di marzo. Per il quinto venerdi’ consecutivo i manifestanti si sono riuniti lungo la barriera al confine, rivendicando il ‘diritto al ritorno’ dei discendenti palestinesi alle terre espropriate in occasione della creazione dello Stato d’Israele nel 1948. Dal 30 marzo a oggi sono 44 i palestinesi uccisi nelle proteste. Oggi almeno 174 dei feriti sono stati raggiunti da proiettili esplosi dai militari israeliani, due di essi sono in condizioni critiche e 6 gravi. Diversi manifestanti hanno sfondato la recinzione di protezione almeno in tre punti, lanciando pietre contro i soldati israeliani, che hanno reagito sparando proiettili e gas lacrimogeni. Tra i feriti ci sono tre giornalisti. Due delle tre vittime non sono state identificate, mentre la terza e’ un 29enne. Secondo Israele i manifestanti erano 12-14.000 e tra le 200 e le 400 persone hanno “pesantemente attaccato” la recinzione anche con bottiglie molotov, bruciandone una parte.

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