Trivelle, il Partito Democratico si spacca. M5S abbandona Sala d’Ercole

Trivelle, il Partito Democratico si spacca. M5S abbandona Sala d’Ercole
2 dicembre 2014

 

di Maurizio Balistreri

“Un dibattito-pantomima su un argomento per il quale il governo ha gia’ dato la sua linea. Pertanto vi lasciamo al vostro soliloquio e il M5S abbandona l’aula”. Dura la linea del Movimento 5 stelle a sala d’Ercole in merito al dibattito in parlamento sulle trivellazioni, “che oggi – sottolineano i grillini – ha registrato una nuova puntata davanti ad un’aula praticamente deserta, sulla scorta del chiaro indirizzo del governo, che ha annunciato a chiare lettere nei giorni scorsi di voler proseguire sulla strada delle trivellazioni per perseguire impossibile guadagni”. “Crocetta – ha detto il deputato Francesco Cappello – parla di 8 miliardi ma evidentemente si riferisce alle concessioni gia’ in corso non a quelle future”. Il deputato ha anche attaccato la programmazione “piu’ che rarefatta dei lavori d’aula”: “Questa sara’ l’unica aula della settimana – ha detto Cappello – poi se ne parlera’ la settimana prossima. E nelle ultime settimane e’ stata pressoche’ la stessa cosa, a dispetto delle tantissime cose che potremmo e dovremmo fare. Praticamente mi pare di rubare lo stipendio”.

Un dibattito animato a Sala d’Ercole sulle trivelle nonostante l’aula quasi deserta per dirla con Cappello. Intanto, in mattinata era arrivato l’ok in commissione Ambiente e Territorio dell’Ars sia al Ddl voto che alla proposta referendaria targata M5s contro l’art.38 dello Sblocca Italia. La proposta e il Ddl, che intendono fermare un piu’ rapido procedimento di rilascio di autorizzazioni alle compagnie petrolifere per le ricerche di idrocarburi (on-shore e off-shore), sono state accolte favorevolmente a maggioranza dai componenti della IV commissione. Il voto ha spaccato il Pd. Sono tre, infatti, i deputati del Partito democratico che  hanno votato contro, e quindi a favore delle trivelle; sono gli onorevoli Raia, Malafarina e Barbagallo.

Leggi anche:
Moglie premier Sanchez sotto inchiesta per corruzione

Ritorniamo a Sala d’Ercole. “In campagna elettorale abbiamo parlato di futuro, di sviluppo sostenibile e di nuove generazioni, non di petrolio e di trivelle. Oggi prendo atto che, con la scelta di dire si’ alle trivelle, invece di guardare avanti, questo Governo improvvisamente si mette a guardare la strada dallo specchietto retrovisore, guarda indietro, al passato, al petrolio invece che alla green economy e all’innovazione”. La chiosa e del renziano Fabrizio Ferrandelli che aggiunge: “Questo Parlamento deve mantenere la schiena dritta e la testa alta perche’ il futuro delle giovani generazioni dipendera’ dal voto di ciascuno di noi”.  Insomma, non solo sulla norma per il mutuo da due miliardi, ma anche sulle trivelle, come già detto,  il Partito Democratico non riesce a trovare l’unità.  L’aula è stata rinviata a martedì 9, tra una settimana. Allora, come afferma il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, sulle trivelle “ogni gruppo si impegnerà davanti ai siciliani con la massima chiarezza”. “Sono sempre più convinto che la questione delle trivellazioni si debba affrontare in aula a viso aperto – conclude – ci deve essere una posizione chiara da parte di tutti i gruppi parlamentari”.

Contro le trivelle anche i comuni siciliani. “L’AnciSicilia, cosi’ come molti comuni siciliani, ha gia’ proposto ricorso contro le trivellazioni ed e’ pronta a sostenere con forza il referendum. E’ ora di finirla di condannare la Sicilia alla distruzione delle proprie risorse naturali”. Parla il presidente dell’associazione dei comuni, Leoluca Orlando, dopo avere appreso che la commissione Ambiente dell’Assemblea regionale siciliana ha dato il via libera a un referendum e ad una legge voto per abrogare le disposizioni dell’articolo 38 dello Sblocca Italia.

Leggi anche:
Usa2024, Biden userà TikTok per la campagna elettorale
Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti