Truffa con finti incidenti stradali a Catania, 7 arresti

27 settembre 2017

Simulavano falsi incidenti stradali per ingannare le compagnie assicuratrici e intascare gli indennizzi. La truffa è stata scoperta dalla Polizia di Catania che su ordine della Procura etnea ha eseguito sette misure cautelari nei confronti di altrettante persone accusate a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e corruzione in atti giudiziari. Le indagini sono scattate da alcune aggressioni ai sanitari in servizio al Pronto Soccorso dell’Ospedale Vittorio Emanuele e dalla constatazione della presenza, nei locali dello stesso Pronto soccorso, di persone impegnate nel “reclutamento” di pazienti in attesa. Il gruppo, utilizzando uno studio di infortunistica stradale in via Plebiscito, organizzava incidenti stradali al fine di trarre in inganno le compagnie assicurative e ricevere da queste gli indennizzi. Gli indagati individuavano i pazienti con lesioni astrattamente compatibili con un incidente stradale che venivano quindi accompagnati direttamente durante la loro visita in Pronto Soccorso ed “invitati” ad indicare un generico incidente stradale come causa delle lesioni stesse.

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Molti pazienti, al momento della registrazione presso il triage, sostenevano la natura accidentale del trauma, ma, successivamente, in sede di referto medico, pretendevano che il sanitario di turno apponesse, nello spazio del medesimo referto dedito alla causale, la dicitura “incidente stradale”. Il titolare dell’agenzia si occupava di istruire pratiche relative ai finti incidenti, creare l’apparenza delle conseguenze materiali dei simulati sinistri e curare i rapporti con gli altri associati e con i clienti coinvolti nei falsi sinistri. Il modus operandi del gruppo criminale, reiterato per 18 diversi incidenti, appariva sempre lo stesso, seguendo il seguente canovaccio: individuazione dei traumatizzati al momento del loro accesso presso i locali del Pronto soccorso; fintaricostruzione di un sinistro stradale e successiva richiesta di risarcimento alla compagnia assicurativa di volta in volta competente; proposizione del ricorso innanzi al Giudice di Pace con correlata indicazione di falsi testimoni (in gran parte) retribuiti per le deposizioni infedeli. Il danno stimato è stato stimato in 1 milione di euro circa. Gli indagati sono complessivamente 64.

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