Percepivano indennità di accompagnamento, scoperti 223 ‘furbetti’ della sanità

5 dicembre 2017

La Guardia di Finanza di Caltanissetta ha segnalato 223 persone per avere percepito illegittimamente indennita’ di accompagnamento. Accertato un danno erariale di quasi un milione di euro e circa trecentomila euro di indebita percezione. Elevate sanzioni pecuniarie per oltre mezzo milione di euro. Il Nucleo di Polizia tributaria ha svolto una attenta ricognizione delle posizioni di coloro che risultavano percettori dell’indennita’ di accompagnamento e contestualmente erano ricoverati in lungodegenza a titolo gratuito. In particolare, l’attenzione degli investigatori si e’ concentrata su quelli che, essendo titolari di tale indennita’, si trovavano in degenza gratuita per periodi pari o superiori a 30 giorni. La legge prevede che al verificarsi di tale presupposto l’indennita’ di accompagnamento deve essere sospesa per l’intero periodo di ricovero; i percettori, pertanto, sono obbligati a segnalare all’Inps la propria condizione di ospedalizzazione. In tale contesto i finanzieri nisseni hanno appurato che sul territorio provinciale molteplici persone avevano omesso la suddetta comunicazione e, pertanto, percepito indebitamente l’indennita’ di accompagnamento per il periodo di degenza gratuita in struttura sanitaria.

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Il che ha procurato anche danno alle casse dell’azienda sanitaria provinciale per il mancato versamento delle rette giornaliere di degenza, quando dovute, sia da parte dei pazienti che – in caso di compartecipazione – dei comuni di residenza. Nel complesso le omissioni rilevate hanno generato un cospicuo danno alla spesa pubblica per responsabilita’ di duecentoventitre persone che hanno frodato l’erario dal 2014 al 2016. Per loro e’ stata inoltrata segnalazione all’autorita’ giudiziaria e prefettizia per il reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato e per il recupero dell’illecito guadagno conseguito ammontante a trecentomila di euro, oltre sanzioni pecuniarie per circa mezzo milione di euro. Il danno erariale e’ stato di quasi un milione di euro, denunciato alla Corte dei Conti di Palermo.

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