Trump cambia bersaglio, pronti a opzione militare contro Venezuela

12 agosto 2017

Gli Stati uniti non escludono un’opzione militare come risposta alla sempre più grave crisi politica ed economica venezuelana: lo ha dichiarato il presidente Donald Trump (foto sx), parlando in conferenza stampa. “Abbiamo diverse opzioni per quel che riguarda il Venezuela, compresa quella militare se necessario: abbiamo soldati sparsi per tutto il mondo, in posti anche molto lontani. Il Venezuela non è lontano e la sua gente sta soffrendo”. In precedenza la Casa Bianca aveva diffuso un comunicato in cui si affermava che gli Stati Uniti “sono a fianco della popolazione venezuelana di fronte alla continua repressione” del governo del presidente Nicolas Maduro (foto dx). Quanto a un possibile colloquio fra Trump e Maduro, la Casa Bianca ha dato la propria disponibilità “non appena la democrazia sarà ristabilita” in Venezuela. A replicare a Trump pensa il ministro della Difesa venezuelano, Vladimir Padrino, affermando che la minaccia degli Stati Uniti di utilizzare la forza in Venezuela è una “pazzia”. “Si tratta di un atto folle – sottolinea -, di un atto di supremo estremismo”.

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Intanto, il governo peruviano ha ordinato l’espulsione dell’ambasciatore del Venezuela, a causa della “rottura dell’ordine democratico” del presidente venezuelano Nicolas Maduro. L’ambasciatore, Diego Molero, ha cinque giorni di tempo per lasciare il Paese; l’espulsione del rappresentante diplomatico venezuelano era stata approvata nei giorni scorsi dal Parlamento peruviano. Giovedì scorso, il controverso presidente venezuelano Maduro aveva detto di volere un colloquio personale con Trump, che ha imposto sanzioni su di lui accusandolo di aver minato la democrazia in Venezuela. Maduro aveva anche dato  indicazioni al suo ministro degli Esteri, Jorge Arreaza, affinché organizzi “una conversazione personale con Donald Trump”. Il presidente venezuelano ha pure detto che porterà le sanzioni in un tribunale Usa. Inoltre, parlando di fronte alla nuova assemblea costituente, leale al regime ed eletta il mese scorso, Maduro aveva di aver dato ordini ufficiali per organizzare un faccia a faccia con Trump che, “se potrà esserci”, avverrebbe a New York il 20 settembre, quando entrambi saranno lì per l’Assemblea generale dell’Onu.

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