Trump incontra Abu Mazen: Usa impegnati pace Istraele-Palestina

23 maggio 2017

La pace in Medio oriente doveva essere l’argomento principale dei colloqui che questa mattina Donald Trump ha avuto con il presidente palestinese Abu Mazen a Betlemme. Ma l’attentato di ieri sera a Manchester, che ha fatto 22 morti e 59 feriti, ha modificato i temi in scaletta. I due leader, in conferenza stampa, hanno manifestato solidarietà e vicinanza al governo e al popolo britannico, condannando l’attentato. Trump ha espresso “assoluta solidarietà” alla Gran Bretagna ed ha definito “perdenti malvagi” gli autori dell’attacco e in generale chi compie atti terroristici: “non li chiamerò mostri perché a loro farebbe piacere – ha detto – da ora in poi li chiamerò perdenti malvagi, perchè questo sono, dei perdenti, ricordatelo”. Trump ha fatto le condoglianze per le vittime dell’attacco alla Manchester Arena citando “coloro che sono stati terribilmente feriti, le tante persone uccise e le loro famiglie, le tante famiglie delle vittime”. Per il presidente Usa, “la nostra società non può tollerare che continui questo spargimento di sangue”. “Non possiamo sopportare un momento di più il massacro di gente innocente. E l’attacco ha preso di mira in gran parte bambini innocenti. I terroristi e gli estremisti e coloro che li aiutano e li appoggiano devono essere espulsi dalla nostra società per sempre” e “questa malvagia ideologia deve essere cancellata. E intendo dire, completamente cancellata”, ha commentato.

“Le vite degli innocenti vanno protette. Tutte le nazioni del mondo civilizzato devono unirsi per proteggere le vite umane e il sacro diritto dei nostri cittadini di vivere in sicurezza e pace”. E di pace e sicurezza in Medio oriente, Trump ha discusso con Abu Mazen. “Il nostro principale problema è l’occupazione e le colonie israeliane, non si tratta di un conflitto tra religioni”, ha ricordato il presidente palestinese durante la conferenza stampa congiunta. L’intenzione della Palestina – ha comunque insistito il leader dell’Anp – è di rimanere fedeli alla “soluzione dei due Stati” in Medio oriente: “Abbiamo il desiderio di dialogare con Israele. Siamo in favore della costruzione di ponti, non di muri”, ha aggiunto Abu Mazen. Da parte sua, Trump ha confermato che gli Stati uniti sono “impegnati a fare tutto il possibile per la pace” tra Israele e Palestina e sono “qui per aiutare a costruire il sogno di una pace possibile”. “Ho chiesto ai leader arabi di combattere il terrorismo”, ha spiegato, sottolineando che quella jihadista è “un’ideologia che deve essere cancellata” con l’obiettivo di “un mondo più sicuro”. “La pace è una scelta che dobbiamo fare ogni giorno, e gli Stati Uniti sono lì per contribuire a rendere questo sogno possibile”, ha insistito l’inquilino della Casa Bianca, senza fare esplicito riferimento alla soluzione dei due Stati in Medio oriente come unica strada praticabile. “La pace”, ha poi aggiunto, “non può mai radicarsi in un ambiente in cui la violenza è tollerata, finanziata e ricompensata”.

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