Trump sbotta: “E’ finita la pazienza”. Pentagono: NordCorea in grado di colpire l’America

1 luglio 2017

Serve una risposta “decisa” alla Corea del Nord, perché abbiamo aspettato troppo tempo e adesso “la pazienza è finita”. Donald Trump sembra non tollerare più i comportamenti del regime di Pyongyang. Quella del presidente degli Usa è una dichiarazione congiunta dal Rose Garden della Casa Bianca con il presidente della Corea del Sud, Moon Jae-In. “Cerchiamo la pace e la stabilità […] ma ci difenderemo sempre, sempre sempre”. Trump ha anche chiesto agli alleati, in particolare al Giappone e alla Corea del Sud, di continuare nell’impegno per cercare di fermare la Corea del Nord. Per il capo della Casa Bianca, inoltre, il NordCorea “non ha rispetto per la vita umana”, quindi, “insieme dobbiamo fronteggiare la minaccia del brutale regime della Corea del Nord”. Il miliardario ha indicato anche che sono in discussione una serie di misure diplomatiche, economiche e di sicurezza per difendersi dalla minaccia nordcoreana. Trump ha anticipato che andra’ in visita a Seul entro l’anno. L’uomo incaricato di proteggere gli Stati Uniti da un attacco di missili balistici intercontinentali (Icnm) armati con testata nucleare e’ convinto che la Corea del Nord abbia gia’ acquisito la capacita’ di colpire l’America.

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L’ammiraglio di squadra navale (3 stelle), James Syring, capo dell’agenzia di difesa missilitica Usa (Us Missile Defense Agency), ha dichiarato alla commissione Difesa della Camera, che gli Usa devono “presupporre” che Pyongyanga sia gia’ in grado di raggiungere la costa occidentale Usa, incluse le grandi citta’ come San Francisco e Los Angeles, con un “Icbm in grado di trasportare una testata nucleare e posso dire che non siamo a nostro aggio nel prendere in considerazione questa minaccia”. In sintesi, riferisce il Financial Times, l’attuale sistema da 40 miliardi di dollari schierato a difesa degli Usa, con 32 missili intercettori di Icbm a Fort Greely in Alaska e in California a Vanderberg con 4, non e’ in grado di proteggere adeguatamente gli usa da Pyongyang secondo l’ammiraglio Syring. L’attuale sistema di difesa missilistica Usa si basa su una rete di sensori e radar schierati in 15 diversi fusi orari, dalla Corea del Sud, al Giappone alla Groenlandia. Al momento e’ previsto – sulla carta – che in meno di 3 minuti i satelliti in orbita danno l’allarme per il lancio di un Icbm dalla Corea del Nord. Tra 3 e 5 minuti il missile, in fase di spinta nella sua traiettoria balistica, viene rilevato dai radar a terra e sulle navi nel Mar del Giappone e si inizia a calcolarne la traiettoria.

Tra 20 e 27 minuti dal lancio accade tutto: il missile, superato l’apice della traiettoria a parabola, nella fase di rientro nell’atmosfera rilascia la testata e i falsi bersagli per trarre in inganno le difese Usa con il grande Radar Cobra Dane in Alaska e quello a raggi X basato in Mare nel Pacifico. Queste installazioni affinano i calcoli di lancio dei missili intercettori. Negli stessi 7 minuti dalla base in Alaska di Fort Greely vengono lanciati uno o piu’ intercettori: se questi centrano la testata o il missile prima che la prima vengano rilasciata, tutto finisce bene. Se invece il sistema fallisce, la testata raggiunge il suo obiettivo sulla costa ovest e nulla puo’ piu’ fermarla e per gli Usa, dopo il Giappone nell’agosto del 1945, sarebbero il primo Paese al mondo a subire un attacco termonucleare. Finora in 18 test condotti dal 1999, 8 sono falliti , inclusi 3 degli ultimi 5, per cui il falso Icbm non e’ stato abbattuto e, fortunatamente in teoria, una cita americana e stata vaporizzata. Lo scorso mese e’ stato effettuato un test (il primo in 3 anni) da 244 milioni di dollari con un nuovo modello di vettore in grado di colpire un Icbm che viaggi a velocita’ piu’ alta (l’attuale e’ di 27.750 km/h) e ad un’altitudine maggiore. Questo nuovo intercettore ha centrato il bersaglio ma al momento nessuno e’ stato installato nelle due basi in Alaska e California, anche se 8 saranno schierati entro la fine dell’anno. Ma, sottolinea il Ft, considerato che piu’ di intercettore viene lanciato per centrare il missile si puo’ dire che la difesa missilistica Usa e’ sottodimensionata. Per questo la legge approvata da democratici e repubblicani ha autorizzato il Pentagono ad acquisire altri 28 nuovi intercettori, concedendo di arrivare fino a 100, e a prevedere nuove basi di lancio ad est e nel midwest per contrastare un eventuale Icbm iraniano. (foto,Trimp e Kim Jong-un, dittattore NordCorea)

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