Erdogan si riconferma presidente. E i curdi entrano in Parlamento

25 giugno 2018

In Turchia si riconferma Recep Tayyip Erdogan alla presidenza del Paese. E le opposizioni accusano brogli. “Abbiamo dato a tutti una lezione di democrazia. Nessuno si azzardi a danneggiare la democrazia gettando ombre su questo risultato elettorale, per nascondere il proprio fallimento”, afferma Recep Tayyip Erdogan, da Ankara, da dove ha seguito lo spoglio delle schede che lo ha visto trionfare al primo turno e riconfermato alla poltrona di presidente con piu’ del 52% di voti.
Erdogan rivendica una vittoria che ancora non e’ ufficiale e risponde all’opposizione che gia’ ha accusato il presidente uscente di brogli, affermando che lo spoglio non sarebbe giunto al 95%, ma sarebbe ancora fermo al 37%.

In Turchia, l’Akp di Recep Tayyip Erdogan, sara’ ancora il primo partito. Con oltre il 90% delle schede scrutinate, e’ in vantaggio la coalizione formata dall’Akp di Erdogan, al 42,8%, e i nazionalisti dell’Mhp all’11,3% per un totale del 54,4%. Un risultato che garantisce a questa coalizione 342 voti, molto oltre la maggioranza assoluta di 301 seggi nel nuovo parlamento turco, che in virtu’ della riforma costituzionale in senso presidenziale passa da 550 a 600 parlamentari. La maggioranza assoluta e’ garantita solo in virtu’ dell’alleanza Akp-Mhp, con il partito di Erdogan comunque in lieve caduta. Al 33,9% la coalizione formata dai repubblicani del Chp, al 22,47%, l’Iyi parti di Meral Aksener al 10% mentre i conservatori di Saadet superano di poco l’1%.

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A questa seconda coalizione saranno assegnati 192 seggi. Sopra la soglia del 10%, oltre al neonato Iyi parti, anche i filo curdi dell’Hdp, che con il 10,84% delle preferenze si sono garantiti 66 seggi. I repubblicani del Chp, principale partito di opposizione in Turchia a Erdogan, accusano l’agenzia di Stato turca Anadolu di aver diffuso false percentuali di voto riguardo le cruciali presidenziali e parlamentari, attribuendo all’uomo che governa la Turchia da 16 anni un dato piu’ alto di quello reale, che sarebbe il 48%. “In base alle informazioni in nostro possesso al 5% dello spoglio il nostro candidato aveva il 40% ed Erdogan il 46%”. Questa la denuncia del portavoce Bulent Tezcan, accuse poi riprese dal candidato repubblicano Muharrem Ince, che i dati quasi definitivi ufficiali danno al 30,7%.

“Ci rifiutiamo di lasciare i seggi e smettere di seguire il conteggio, il dato che vedeva Erdogan al 59,8% con lo scrutinio al 20% e’ falso, cosi’ come i dati diffusi quando lo spoglio era al 39%. Seguiamo minuto per minuto le manipolazioni dell’Akp”, ha rincarato la dose Tezcan. Anche un’altra organizzazione che monitorova il conteggio dei voti, formata da membri dei partiti di opposizione, vale a dire i repubblicani del Chp, i filo curdi dell’Hdp e l’Iyi parti di Meral Aksener la “Piattaforma per elezioni corrette”, ha negato la veridicita’ dei dati diffusi da Anadolu.La piattaforma ha mobilitato 415 mila osservatori e 195 mila volontari.

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