Uccise il padre a coltellate, per il giudice l’ex attore non imputabile

Uccise il padre a coltellate, per il giudice l’ex attore non imputabile
15 giugno 2017

E’ stato ritenuto “non imputabile al momento del fatto” l`ex attore e bodybuilder Maurizio Bavaresco (foto) che sgozzò il padre mentre stava dormendo l’8 settembre dello scorso anno. Oggi il giovane che si sentiva assediato dagli extraterrestri e preda di pulsioni sessuali e terrori irragionevoli è ricoverato in una rems-residenza per l’esecuzione di una misura sicurezza a Palombara Sabina, e dovrà rimanervi per almeno 5 anni. A stabilirlo è sempre stato il giudice Giuseppina Guglielmi che in un passo delle 21 pagine di sentenza sottolinea: “Al momento del fatto Bavaresco versava in una condizione psicotica acuta, data dal fatto che lo stesso non seguiva terapie adeguate”. Dal punto di vista penale le accuse nei confronti di Bavaresco sono cadute il 9 maggio scorso. Il padre Dario, tassista a riposo, aveva 66 anni. L’imputato venne trovato dalla polizia nei pressi della sua abitazione, in via Vitelleschi, imbrattato di sangue. Fu lo stesso ragazzo, interprete di alcune film e fiction, a portare gli agenti in casa ed a spiegare agli investigatori quel che aveva fatto.

“Una parte della mia testa dice e pensa una cosa e l’altra la contraddice”, aveva spiegato. In famiglia si era cercato di aiutare Maurizio. Pochi giorni prima, malgrado le resistenze del giovane, aveva chiesto aiuto ed assistenza agli esperti del centro igiene mentale. In sentenza è ricordato che Maurizio avrebbe dovuto essere seguito oltre che da uno psichiatra e assumere dei farmaci che nell’ultimo periodo però aveva sospeso. Il perito ha evidenziato che pur non essendo Bavaresco abile al momento del fatto risulta essere oggi “socialmente pericoloso”, e quindi in mancanza di un controllo (oggi esercitato dalle adeguate verifiche mediche) potrebbe non sottoporsi alle terapie quindi ricadere in una fase acuta della malattia con conseguente “pericolo di reiterazione del reato”. Le turbe pischiche di Maurizio andavano avanti da anni. I medici avevano scritto nella cartellina clinica che il ragazzo: “Si sentiva l’erede di Robert De Niro”, e si dedicava al body building perché “pieno di paure mascherate dalla palestra e da storie di sesso hard”. Un mese prima del delitto, le turbe di Bavaresco si facevano sempre più costanti, tanto da fargli chiedere ai genitori di avere un rapporto sessuale, facendo riferimento ad alcuni passi della Bibbia. Giorni prima dell’omicidio aveva aggredito la madre con una sedia allo scopo di stordirla e abusare di lei.

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